L’impatto dell’ordinanza del presidente della Provincia di Bolzano con misure stringenti per contenere la pandemia da Covid-19, che entra in vigore il 24 novembre, ha provocato le prime disdette di ordini già commissionati alle Pmi artigiane, lavori legati in gran parte al mondo del turismo e degli eventi culturali e sportivi.

“Il tessuto economico provinciale non può permettersi altri periodi di lockdown – afferma con preoccupazione Claudio Corrarati, presidente di CNA Trentino Alto Adige – C’è forte bisogno anche di segnali positivi. Stamattina diversi associati ci hanno segnalato disdette o richieste di rinvio per ordini o interventi già commissionati e programmati. Le disdette arrivano soprattutto da aziende del comparto turistico e della ristorazione, dalle agenzie di marketing e comunicazione, oppure da organizzatori di eventi culturali, sportivi e fieristici. Nelle prossime settimane ne faranno le spese, con minori entrate e necessità di rivedere organico e programmazione, attività di edilizia, impiantistica, produzione, stampa e organizzazione di eventi. Il turismo e gli eventi sono un motore trainante dell’economia altoatesina e portano linfa vitale ad artigianato e commercio. Se si bloccasse questo motore, i danni alle Pmi locali sarebbero notevoli”.

“Ribadiamo con forza l’appello alla responsabilità da parte di tutti, imprese e cittadini – aggiunge Corrarati – Chiudere o ridurre la propria attività vorrebbe dire per la nostre imprese perdere competitività, perché sul mercato rimarrebbero le aziende dei territori con meno contagi. Significherebbe avere problemi con il sistema bancario perché non sono previste ulteriori moratorie sui crediti. Accedere ad eventuali ristori sarebbe più difficile, viste le poche risorse disponibili nel bilancio provinciale nonostante un probabile aumento della tassazione sulle imprese. Chiediamo alla politica e agli esperti dell’Asl di valutare minuziosamente gli scenari attuali e futuri e di intervenire con misure chirurgiche ed essenziali, agevolando la difficile ma possibile convivenza tra contagi, cure, lavoro e una diversa normalità. I centri urbani – conclude il presidente della CNA regionale – che hanno un’alta percentuale di vaccinati e possessori di Green Pass, devono essere messi in condizione di non fermare la vita sociale ed economica, fungendo da stimolo per tutto il resto del territorio”.