A Pesaro i dati sull’economia riportano il sorriso

Con il 2021 si è chiuso un anno più che incoraggiante per l’economia pesarese. Tutti gli indicatori relativi al numero di imprese, alle esportazioni, ai ricavi e all’occupazione, hanno chiuso in positivo contribuendo a tracciare un quadro congiunturale estremamente soddisfacente per la maggioranza dei settori con numeri che non si registravano da anni. I dati elaborati da CNA Marche sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa. L’appuntamento con i media è stato aperto dal saluto del vicepresidente della Giunta regionale, Mirco Carloni che ha ricordato l’impegno della Regione per il mondo dell’artigianato e della piccola impresa. E’ seguito poi il saluto del presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini che ha ricordato il ruolo strategico della Cdc nelle politiche di supporto all’export e alle imprese. A seguire il saluto del presidente di CNA Marche, Paolo Silenzi che ha ribadito l’importanza della formazione e dalla creazione di nuove figure professionali per soddisfare la grande richiesta di mano d’opera da parte delle aziende marchigiane.

Per la CNA di Pesaro e Urbino quello del 2021 è stato un rimbalzo atteso “i cui effetti benefici – ha affermato il presidente territoriale, Michele Matteucci – rischiano però di essere vanificati dall’andamento di questa quarta pandemia; in particolare dalla difficoltà e dal peso sopportato dalle strutture sanitarie, dall’incertezza sull’andamento dei contagi e dagli eventuali provvedimenti restrittivi adottati per contenerne il numero. Non solo. Anche il costo dell’energia e quello delle materie prime (così come la scarsa reperibilità di queste ultime), pone una pesante ipoteca sul futuro prossimo di tutti i settori”.

Ma vediamo in dettaglio i dati relativi all’economia in provincia di Pesaro e Urbino relativi ai primi 11 mesi del 2021 elaborati dal Centro Studi della Cna delle Marche sulla base di quelli forniti da Camera di Commercio delle Marche, Istat e Osservatorio del Mercato del lavoro.

Il numero di imprese

Il numero complessivo di attività imprenditoriali (al 30 novembre 2021), in provincia di Pesaro e Urbino è pari a 34.319 (erano 34.125 nel 2020). Di queste 5.159 imprese appartengono al settore primario (agricoltura, pesca; allevamenti; sivicoltura); 4.552 alla manifattura; 4.866 alle costruzioni; 19.735 al terziario (turismo, trasporti, commercio, etc.).

Secondo quanto ha registrato il Centro studi CNA delle Marche le imprese attive della provincia sono cresciute di 194 unità pari a +0,6%. Una crescita maggiore di quella delle Marche sia in assoluto (+158 unità) sia in termini percentuali (+0,1%).

Nonostante il primario perda oltre 50 imprese (agricoltura, pesca, allevamento), il resto del tessuto di imprese della provincia si rafforza grazie alla crescita di numero della manifattura (+16 imprese), delle costruzioni (+48 imprese) e del terziario (+178 imprese). In quest’ultimo settore crescono le attività turistiche di alloggio e quella della ristorazione (+37 imprese). Crescono anche le imprese di informazione e comunicazione (+21 unità), le attività immobiliari (+83 unità), le attività professionali scientifiche e tecniche (+29 imprese) del noleggio delle agenzie di viaggio e dei servizi di supporto alle imprese (+43 imprese). Il Commercio, e sorprendentemente anche i trasporti, perdono invece imprese; commercio (-32 imprese pari a -0,4%), il trasporto (-28 imprese pari a -2,6%). Fa riflettere invece il trend leggermente negativo nella dinamica delle imprese artigiane. Occorrerà attendere per questo una lettura più attenta dei dati nei prossimi mesi.

Le esportazioni

“Tira come mai l’export in provincia di Pesaro e Urbino – ha affermato il segretario territoriale della CNA, Moreno Bordoni – le esportazioni crescono infatti nei primi tre trimestri del 2021 (rispetto allo stesso periodo del 2020) del 26%, e mettono a segno una performance migliore rispetto alla media delle Marche (+12,7%). I primi due settori per ammontare dell’export al 2021 sono la meccanica (l’export manifatturiero della provincia è costituito per ben due terzi (66,9%) del totale, dalle esportazioni della meccanica), e quello degli impianti meccanici”. Le esportazioni della provincia di Pesaro e Urbino risultano orientate in primo luogo a Francia, Germania, Usa e Spagna, quattro Paesi verso i quali i primi 9 mesi del 2021 già valgono quasi un miliardo di euro di esportazioni. Unione Europea e Usa rappresentano le principali destinazioni dell’export pesarese e registrano in tutti i casi una crescita. I dati di più deciso aumento sono quelli degli Emirati Arabi Riuniti (+281,9%) e del Sud Africa (+516,7%). In questa lista che comprende i Paesi con almeno 10 milioni di euro di export dalla provincia, si registrano solo due casi di diminuzione: la Cina (-7,3%) e l’Arabia Saudita (-26,2%).

I ricavi

Nel corso dei primi sei mesi del 2021, secondo i dati della CNA, i ricavi medi delle micro imprese della provincia che ricorrono ai servizi amministrativi e fiscali dell’associazione, sono cresciuti rispetto all’anno precedente di oltre il 25% consentendo di recuperare i livelli medi dei ricavi precedenti la pandemia. Le attività del terziario hanno recuperato tali livelli mentre quelle delle costruzioni li hanno abbondantemente superati arrivando al 37%. Le attività manifatturiere pur recuperando non hanno, invece, ancora raggiunto i livelli precedenti la pandemia.

L’occupazione

Secondo l’Osservatorio sul Mercato del Lavoro della Regione Marche la provincia di Pesaro e Urbino è quella nella quale si è assunto di più. La sostenuta dinamica della domanda di lavoro si è infatti manifestata su tutto il territorio delle Marche ma con la provincia di Pesaro e Urbino che nel secondo trimestre 2021 registra l’incremento più accentuato sia in prospettiva tendenziale che congiunturale (+79,7% e +66,5% rispettivamente).

 

“Tutti i dati relativi all’economia pesarese – hanno dichiarato Matteucci e Bordoni – lasciano ben sperare anche per il 2022 seppure su tutto gravino fattori determinanti che potrebbero in qualche modo rallentare significativamente questa crescita. Oltre alla situazione sanitaria relativa al Covid, cui si faceva riferimento, vi è infatti il problema del vertiginoso aumento dei costi dell’energia (energia elettrica, gas, carburanti e prodotti petroliferi), e di tutte le materie prime. A questo si aggiunga la scarsa disponibilità e reperibilità di queste ultime in quasi tutti i settori della produzione e dei servizi. Si tratta di fattori che determinano un freno pesante e che rischiano di demoltiplicare, se non addirittura di annullare, gli effetti benefici determinati dalla ripresa e dall’introduzione dei Bonus fiscali. Tuttavia la CNA di Pesaro e Urbino, nell’auspicare che tutta la popolazione si vaccini al più presto, si augura che prosegua il trend positivo di crescita registrato durante tutto il 2021 e che il Governo proceda presto all’assegnazione dei fondi previsti dal Pnrr. Un massiccio ricorso agli investimenti sosterrà infatti la ripresa e irrobustirà la nostra economia creando nuovi posti di lavoro e opportunità per tutti”.

“In questa fase – ha concluso Bordoni – la CNA di Pesaro e Urbino cercherà come sempre di incalzare le istituzioni locali su tutti i fronti: infrastrutture, tassazione locale, servizi, burocrazia e di rafforzare il proprio ruolo di rappresentanza della piccola e media impresa in tutti i tavoli sempre in un rapporto costruttivo e dialogo nell’interesse di una crescita complessiva dell’economia e della società”.