Buone notizie per imprese e famiglie, sul fronte del consumo di energia: con una norma inserita all’ultimo minuto nella Legge di Bilancio 2018, il Parlamento è intervenuto in maniera decisiva sulla difficile questione delle maxi-bollette, rafforzando le tutele per le imprese che vedono recapitarsi fatture troppo onerose per luce e gas.

E’ un tema assai sentito, che ha visto negli anni il grande impegno della CNA per cercare di eradicare un fenomeno spesso fuori controllo.

Le maxi-bollette, ovvero fatture per il consumo di energia riferite a consumi “vecchi” e rispetto ai quali il venditore di energia non  ha fornito letture reali, sono un fenomeno ancora troppo frequente. Nella maggior parte dei casi, infatti, le fatture calcolate sulla base di dati stimati hanno determinato “correzioni” di importi troppo onerosi per gli utenti (i c.d. maxi-conguagli). Nel caso di una impresa, una maxi-bolletta può raggiungere importi di migliaia di euro, comportando seri problemi per lo svolgimento dell’attività produttiva e , nei casi più gravi, anche il blocco dell’attività stessa. 

La Legge di Bilancio 2018 ha previsto la riduzione da cinque a due anni della prescrizione del diritto al corrispettivo nei contratti di fornitura di energia elettrica e gas, accogliendo una proposta avanzata da CNA sia in occasione del Tavolo MISE sui maxi-conguagli – in cui il Ministero aveva accolto le osservazioni delle associazioni– che in Parlamento.

Inoltre, sarà possibile sospendere il pagamento della fattura da parte dell’utente finale che ha presentato reclamo verso il conguaglio ricevuto, fintanto che l’Antitrust completi l’iter di verifica del corretto comportamento dell’operatore rispetto alle modalità di rilevazione dei consumi, all’esecuzione dei conguagli e di fatturazione. L’utente avrà anche diritto al rimborso delle somme versate per l’indebito conguaglio.

Anche se le nuove previsioni non saranno immediatamente vigenti (le disposizioni si applicheranno alle fatture con scadenza successiva al 1 marzo 2018 per il settore elettrico, al 1 gennaio 2019 per il settore del gas e al 1 gennaio 2020 per il settore idrico) si tratta comunque di norme che rafforzano la tutela dell’utente e la sua capacitazione rispetto allo svolgimento dei rapporti contrattuali per la fornitura. Allo stesso tempo, mirano a rendere più virtuoso il comportamento dei fornitori di energia rispetto alla qualità del servizio e della fatturazione, provando a migliorare anche l’attività dei distributori di energia per quanto riguarda l’acquisizione dei dati di consumo effettivi.

Si tratta di un bel passo avanti verso la maggiore trasparenza del mercato dell’energia, soprattutto in vista della sua definitiva liberalizzazione a partire dalla metà del 2019; apertura che richiede certamente una maggiore qualità del servizio offerto dai fornitori di energia e un migliore bilanciamento delle forze tra i soggetti coinvolti nei rapporti contrattuali per la fornitura di energia.

 

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