E’ ancora boom per le spiagge italiane. L’estate 2016 sta confermando i record dell’anno scorso e, addirittura, in Puglia il risultato migliora ulteriormente. In media,  l’aumento  delle presenze rispetto al 2014 si situa intorno al 20 per cento con un +25 per cento marcato dalle coste pugliesi.

Lo rileva una indagine realizzata tra 432 titolari di stabilimento (situati in 54 località marine italiane), individuati tra gli aderenti a CNA Balneatori, che hanno preso parte a una indagine condotta dall’associazione. A Ferragosto (tra il 13 e il 21 agosto, per la precisione) sotto gli ombrelloni si è registrato il tutto esaurito e l’onda lunga del pienone si è protratta per l’ultima settimana di agosto e prosegue a settembre, anche se è ancora presto per tirare consuntivi relativi a questo periodo.

A trainare le capitali del turismo balneare italiano sulle vette dell’economia turistica  l’unicum offerto dal binomio mare – città di interesse storico e artistico, seguito dall’accoppiata mare – eventi culturali e musicali, al terzo posto mare – turismo nelle aree marine.

Il picco estivo non basta, però, a garantire investimenti, permettere ulteriori migliorie agli stabilimenti, incrementare l’occupazione, insomma soddisfare, contemporaneamente, le esigenze delle imprese e le aspettative dei vacanzieri. E’ necessario come il pane  far crescere le presenze anche a giugno e a settembre. Ma come? Attivando iniziative sinergiche con le amministrazioni per offrire pacchetti e servizi mirati che comprendano, nell’ordine di preferenza espresso dai balneatori, visite guidate alle città di maggiore interesse storico-artistico, ingressi a eventi culturali e musicali, escursioni in aree marine rilevanti.

I balneatori, inoltre, sentono montare la pressione dei loro clienti, che esigono una qualità delle acque sempre più elevata. Requisito, questo, che fa la differenza nella competizione turistica globale. La stragrande maggioranza dei balneatori che hanno partecipato all’indagine chiede con forza alle regioni, perciò, di inserire la depurazione delle acque, il risanamento dei fiumi, il miglioramento della qualità delle acque balneabili tra gli obiettivi irrinunciabili della loro azione di governo. Anche per evitare altri “casi Pescara”, forse l’unica importante località marina italiana che ha perso turisti. Proprio per problemi connessi alla qualità delle sue acque.