Studio e passione per una birra da Palmares

Classica, “pazza”, speziata, al peperoncino, al riso nero o invecchiata in botti di vino. E’ la birra artigianale prodotta da Alessio Selvaggio, 45 anni, novarese. Tecnologo alimentare che ha saputo coniugare studio e passione e dopo aver girato in lungo e largo l’Europa “a caccia di birre particolari”, nel 2007, ha dato vita alla ‘Croce di malto’, un birrificio artigianale che nel 2014 ha prodotto 2000 ettolitri di birra e che in pochi anni ha collezionato un Palmares di tutto rispetto. “Da un lato ho sempre voluto occuparmi di ricerca e produzione alimentare – racconta Selvaggio – dall’altro ho sempre amato la birra. Dai 18 anni ho esplorato l’Europa alla ricerca di birre di qualità, scoprendo un mondo che in Italia allora praticamente non esisteva. Andavo in paesi come il Belgio e mi stupivo scoprendo quello che c’era dietro ogni prodotto”. Poi negli anni ’90 anche in Italia cominciano a diffondersi i birrifici artigianali. “Ho atteso qualche anno – continua Alessio – ma poi nel 2007 ho deciso di fare il grande passo e con il mio socio ho creato ‘Croce di malto’. Il nome – confessa – ci è venuto dopo qualche birra”. Nel 2014 il birrificio, che in totale occupa quattro persone, ha chiuso con un fatturato di 1 milione di euro e una produzione di 2000 ettolitri di birra, contro una media nazionale di 600. “Questo è un settore in forte crescita – spiega Selvaggio – in un anno siamo cresciuti del 30%, ma per rimanere sul mercato occorre trasformarsi da produttori a imprenditori, investendo continuamente in ricerca e tecnologia. Le birre artigianali – continua – a differenza di quelle industriali, devono avere un gusto e un aroma molto caratterizzante, che nasce da materie prime di qualità e continue ricerche”. E così accanto alla linea classica, per esempio, la Croce di malto ha creato birre di riso di alta qualità, ricollegandosi alla coltivazione tradizionale novarese in chiave innovativa. Scelte che sono valse diversi riconoscimenti internazionali al birrificio, come il secondo posto al World Beer Cup negli Stati Uniti, o il primo premio del Mondial de la Bière in Canada o ancora la European Beer Star.