Allarme Ocse, 2 miliardi di persone non hanno l’acqua pulita

E’ necessaria un’azione congiunta dei governi e del capitale privato per realizzare gli ingenti investimenti necessari per potenziare e ammodernare le reti idriche. E’ l’appello lanciato dall’Ocse in occasione dell’appuntamento World Water Week che si svolge a Stoccolma e promosso dall’Ocse.

La situazione è preoccupante. Oltre due miliardi di persone non hanno accesso all’acqua potabile e circa 4,5 miliardi non dispongono di acqua che risponde agli standard igienico-sanitari. Inoltre aumentano le pressioni su quantità e qualità delle risorse idriche nel pianeta. Per questo l’acqua è una delle priorità tra gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile definiti dalla comunità internazionale.

La qualità dell’acqua e la gestione efficiente delle reti idriche sono fondamentali per la sicurezza alimentare, l’energia, la tutela delle biodiversità.

Il rapporto dell’Ocse evidenzia che reti idriche non adeguate e bassa qualità dell’acqua provocano un costo economico pari a 260 miliardi di dollari l’anno. Le necessità finanziarie per realizzare gli investimenti sulle infrastrutture idriche oscillano tra i 6.700 miliardi di dollari entro il 2030 ai 22.500 miliardi con orizzonte al 2050.

L’Ocse rileva che i flussi di finanziamenti per le infrastrutture idriche non sono sufficienti a coprire le esigenze. Per questo è necessario sviluppare fonti fi finanziamento alternative e utilizzare in modo strategico gli strumenti finanziari tradizionali.

Da tempo l’Ocse sollecita lo sviluppo della “blended finance”, un mix di capitale pubblico e privato con la capacità di realizzare un effetto leva rispetto alle risorse impiegate. Nel biennio 2016-2017 gli investimenti pubblici sulle reti idriche sono ammontati a 13,3 miliardi di dollari nei paesi in via di sviluppo, mentre le necessità per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile al 2030 richiedono un flusso di almeno 114 miliardi di dollari l’anno.