L’indebolimento dell’euro e la crescita economica di paesi come Regno Unito, Irlanda, Svizzera, Stati Uniti e Francia potrebbe comportare per la Sardegna una crescita degli arrivi internazionali nelle strutture ricettive pari a oltre 30 mila turisti, ovvero il 3,1% in più rispetto al 2014. In particolare, la congiuntura internazionale avrà un impatto positivo soprattutto per gli arrivi dal Regno Unito che, grazie anche alla rivalutazione della sterlina, dovrebbero essere quasi 12 mila in più (+15%) rispetto al 2014: insomma nel 2015 il turismo in Sardegna parlerà soprattutto inglese, e, più specificamente, britannico. Lo rivela una analisi statistica della CNA Sardegna che ha elaborato i dati turistici degli ultimi cinque anni per paese di origine e le previsioni più aggiornate del Fondo Monetario per le diverse economie nazionali e per i tassi di cambio nell’anno in corso. In base alle proiezioni della CNA la crescita del turismo internazionale, che controbilancia una sempre più netta flessione degli arrivi nazionali, si concentra per lo più nei paesi esterni all’area euro: +8,4% di crescita potenziale, pari a quasi 33 mila arrivi in più.

 

La ricerca della CNA

Come è noto, il 2015 si è aperto a livello internazionale con una combinazione eccezionale di fattori positivi in grado di fornire un impulso determinante per la ripresa economica nazionale. Euro debole, politica monetaria della BCE e calo dei tassi a lungo termine, crollo del prezzo del petrolio, accelerazione del commercio mondiale, tutti assieme si stima potranno avere un impatto sulla crescita economica intorno al +2% (la stima è del Centro Studi Confindustria). Anche le previsioni del Fondo Monetario Internazionale (notoriamente prudenti) sono state riviste progressivamente al rialzo negli ultimi sei mesi, e ad Aprile indicano una crescita attesa dello 0,5% (in linea con le ultime indicazioni fornite dalla Banca d’Italia).

Scopo dell’analisi della CNA sarda è proprio quello di analizzare il potenziale impatto di tali elementi favorevoli (in particolare: indebolimento dell’euro e rinvigorita ripresa economica di molti paesi di origine) sui flussi turistici internazionali in Sardegna.

Come detto, a parità di tutti gli altri fattori, la combinazione di euro debole e crescita economica di paesi come Regno Unito, Irlanda, Svizzera, Stati Uniti, Francia, dovrebbe prevedibilmente comportare una crescita degli arrivi internazionali nelle strutture ricettive dell’Isola pari a oltre 30 mila turisti, ovvero il 3,1% in più rispetto al 2014. Tale crescita, come intuibile, si concentra nei paesi esterni all’area euro, +8,4% di crescita potenziale, pari a quasi 33 mila arrivi in più.

 

L’analisi

«Lo studio offre delle indicazioni estremamente positive che rispecchiano un contesto internazionale molto favorevole e sul quale è necessario investire per promuovere l’offerta turistica regionale», commentano Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della CNA Sardegna. «Il 2015, anche considerando possibili ricadute positive legate all’Expo, si preannuncia come un anno fondamentale per il turismo in Sardegna. Non dimentichiamo che il turismo internazionale, come dimostrato da molti studi, rappresenta uno strumento promozionale eccezionale per favorire la penetrazione e il posizionamento di prodotti locali nei paesi di origine. Per questo riteniamo che sia un’occasione da non perdere per promuovere in loco i nostri prodotti tipici verso i mercati esteri, in primis l’agroalimentare sardo».

«Negli ultimi anni – proseguono Piras e Porcu – la quota di turisti stranieri in Sardegna è cresciuta costantemente anche grazie allo sviluppo dei collegamenti aerei a basso costo ed è arrivata nel 2014 a superare il 47% (era il 32% nel 2006). Questo processo di crescita e di internazionalizzazione della domanda ha permesso agli operatori di sostenere i ricavi in una fase di crisi persistente della domanda nazionale, e, in prospettiva, può fornire il punto di partenza per la messa in atto di efficaci strategie di destagionalizzazione dei fluss.

 

I flussi attesi nel 2015

Quanto all’analisi sui flussi attesi per il 2015, la ricerca della CNA evidenzia come l’impatto più positivo della congiuntura si abbia, in valori assoluti, per il Regno Unito (quasi 12 mila arrivi in più, pari ad un incremento del 15% rispetto al 2014), favorito dalla rivalutazione della sterlina, che, nelle indicazioni del fondo monetario arriverà a valer quasi 1,4 euro nella media dell’anno in corso (contro 1,18 del 2013) e dalla rinvigorita crescita economica (+2,7% del Pil nel 2015, contro il +0,5% atteso per l’Italia), e per la Svizzera (11,4 mila arrivi in più attesi, 11% rispetto al 2014), con il franco ormai prossimo alla parità (0,94 euro contro lo 0,8 del 2013). Seguono Francia (crescita economica attesa superiore all’1,2%), Irlanda (crescita del 4% nel 2015), Stati Uniti (dollaro ormai solo per poco sotto la soglia della parità e crescita economica attesa pari al 3%), Polonia e Slovacchia, e, infine, Australia.

Insomma stando all’analisi della CNA sarda, nel 2015 il turismo in Sardegna parlerà inglese, e, più specificamente, britannico.

Fonte: elaborazione CNA su dati Istat e Previsioni macroeconomiche IMF (* stima, ** previsione)