Nell’ultimo trimestre sono cresciuti il numero medio (120) e gli importi di gara (115 mln)

In decisa ripresa i lavori di taglio micro (+ 20% i piccoli appalti di importo inferiore ai 150 mila euro), ma i grandi lavori si concentrano su maxi-tagli (oltre 15 milioni)

Sono il 54% nel numero e rappresentano il 5% del valore complessivo i bandi sotto i 150 mila euro che nel 2019 le stazioni appaltanti potranno affidare direttamente senza gara

( novità contenuta nella legge di stabilità nazionale)

I Comuni dell’isola continuano ad essere il motore della crescita con 740 bandi per un valore di 377 milioni (rispettivamente + 31% e + 80% rispetto all’anno precedente)

Porcu e Mascia (CNA): Segnali incoraggianti grazie anche alla ripresa dei micro-appalti che saranno ulteriormente favoriti dalle nuove norme della finanziaria nazionale, ma occorre snellire le strutture deputate a gestire i processi di spesa e semplificare il quadro normativo

Prosegue in Sardegna il trend positivo degli appalti pubblici. Nel 2018 il mercato dei lavori pubblici nella nostra regione ha registrato più di 1000 bandi di gara promossi, per un valore complessivo a base di gara pari a 870 milioni. Si tratta di quantità in crescita rispettivamente del 21% e 23% rispetto al 2017, un anno nel corso del quale il mercato aveva segnato una riduzione dell’8% delle opportunità per le imprese, a fronte di una concentrazione della spesa su interventi di dimensioni più grandi (+49% l’importo complessivo a base di gara rispetto al 2016). La fase positiva ha visto una netta accelerata negli ultimi tre mesi dell’anno con un numero medio di gare pari a 120 per una spesa di oltre 115 milioni.

Il mercato degli appalti pubblici in Sardegna continua il suo trend positivo – commentano Francesco Porcu e Antonello Mascia, rispettivamente segretario regionale della Cna Sardegna e presidente di CNA Costruzioni -. La Sardegna sembra aver superato la fase di stallo soprattutto grazie all’apporto dei Comuni che nel 2018 hanno mandato in gara ben 740 appalti per un valore di oltre 377 milioni. E’ molto positiva anche la crescita dei micro appalti (fascia sotto i 150mila euro) che rappresentano nella nostra isola il 54% dei bandi anche se solo il 5% del valore complessivo, che in futuro dovrebbero essere ulteriormente favoriti dalle nuove regole contenute nella finanziaria nazionale 2019. Le nuove disposizioni che consentono per questa fascia l’affidamento diretto, sebbene circoscritte al 2019 – potranno rappresentare – un’importante opportunità per le piccole imprese locali. Certo sarà necessario che le stazioni appaltanti si dotino di un quadro regolamentare adeguato, al fine di garantire il rispetto dei principi di concorrenza e di trasparenza. Al contempo per incoraggiare i segnali di crescita, occorre rendere più snelle ed efficienti le strutture deputate a gestire i processi di spesa e semplificare il quadro normativo”

Le dimensioni degli appalti

La dimensione degli appalti descrive una ripresa generalizzata, con tassi particolarmente importanti per i piccoli-medio lavori (tra 500 mila euro e un milione) e per i medio-grandi (1-5 milioni), che registrano tassi espansivi dell’ordine del 70% sia in termini di numero che di importo.

Il dato interessante dell’ultimo scorcio del 2018 è però la decisa ripresa della domanda di taglio micro: i lavori di importo inferiore a 150 mila alla fine dell’anno risultano in crescita di oltre 20 punti percentuali rispetto al 2017.  Il mercato continua pertanto a caratterizzarsi per una domanda fatta di micro e piccole dimensioni: il 79% delle gare promosse non supera i 500 mila euro, mentre la relativa spesa non supera il 12%. Poco meno del 20% del mercato regionale è concentrato sui tagli medi (500 mila- 5 milioni), pari al 33% delle risorse in gara. Infine le gare di importo superiore a 5 milioni rappresentano poco più del 2% della domanda, assorbendo però il 55% della cifra d’affari potenziale complessiva.

In sintesi la domanda è polarizzata tra numerose gare di importo micro (ambito di attività per le imprese locali, perlopiù artigiane), mentre la quota più rilevante delle risorse è appannaggio di pochi grandi competitors che si contendono una media di 25 gare l’anno nell’ultimo quinquennio. Oltre alla ripresa della micro-domanda locale l’altra caratteristica del mercato nel 2018 è la concentrazione dei grandi lavori su tagli maxi: se nel complesso le gare di importo superiore a 5 milioni perdono 8 opportunità rispetto al 2017, passano da 5 a 12 quelli di importo superiore a 15 milioni, tra cui tre superano la soglia dei 50 milioni. Si tratta di due concessioni di servizi e di un appalto integrato. La prima concessione, in regime di project financing, è stata promossa dal Comune di Sassari, per l’affidamento della gestione e manutenzione del cimitero cittadino e del cimitero di Palmadula, per un importo compressivo di 65,7 milioni. L’altra è una concessione di servizi promossa dal Comune di Cabras relativa all’affidamento in concessione dello stabilimento per la commercializzazione all’ingrosso e al dettaglio di prodotti ittici e per la lavorazione dei prodotti della pesca, per un importo complessivo a base di agra pari 53 milioni.  L’appalto integrato è stato invece promosso dal CACIP – Consorzio Industriale provinciale di Cagliari, per affidare la progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori del roaming delle linee A e B del termovalorizzatore di Cagliari, per un importo a base di gara di 61,6 milioni.

Tabella 1. – Bandi di gara per opere pubbliche in Sardegna per classi di importo  – Importi in milioni di €

 

2017

2018

Variazione %

 

Numero

Importo

Importo medio

Numero

Importo

Importo medio

Numero

Importo

Importo medio

Importo non segnalato

90

81

-10,0

Fino a 150.000

410

29

0,07

505

33

0,07

23,2

13,3

-8,0

Da 150.001 a 1.000.000

276

100

0,36

348

133

0,38

26,1

33,6

6,0

Da 1.000.001 a 5.000.000

57

136

2,39

96

226

2,36

68,4

65,9

-1,5

Oltre 5.000.000

36

442

12,29

22

477

21,70

-38,9

7,9

76,6

TOTALE

869

708

0,81

1.052

870

0,83

21,1

22,9

1,6

Fonte: CNA Sardegna                                                                                                                                                                                        

I micro appalti e l’impatto delle nuove regole

La legge finanziaria 2019 (L. 145/2018) ha introdotto una deroga “a tempo” al Codice dei Contratti Pubblici, prevedendo la possibilità, per le stazioni appaltanti, di procedere all’affidamento di lavori di importo fino a 150.000 euro mediante affidamento diretto previa consultazione, ove esistenti, di tre operatori economici, e tramite procedura negoziata per gli appalti tra i 150 mila e i 350 mila euro, con consultazione di almeno dieci operatori economici ove esistenti.

Le nuove norme, a meno di ulteriori proroghe, avranno vigore dal primo gennaio al 31 dicembre 2019 e un primo bilancio degli effetti sarà possibile trascorso almeno un primo trimestre dall’entrata in vigore della norma. In questa fase si può valutare l’ambito di intervento di tali deroghe che dovrebbero snellire, favorendolo, l’iter di gara relativo ai piccoli interventi, che come detto, rappresentano in regione la fetta più rilevante del mercato su cui si gioca la competizione delle imprese locali.

Nella media degli ultimi 5 anni, i lavori di importo inferiore ai 150 mila euro rappresentano infatti il 54% nel numero e il 5% del valore; una percentuale in aumento rispetto al quinquennio precedente in cui si attestava sul 47% e nettamente superiore alla media nazionale (pari al 41% nel periodo 2013-2018, in crescita anche in questo caso rispetto al periodo precedente).

Sul fronte della spesa le nuove norme prendendo a riferimenti i bandi al di sotto i 350mila euro andrebbero ad impattare su una tipologia di interventi che in media assorbono l’11% del valore complessivo in gara, una quota in modesta flessione rispetto al quinquennio precedente, ma pari a più del doppio rispetto al dato medio nazionale.                            

I committenti

Con 740 gare promosse nel 2018 per un valore di 377 milioni, i Comuni sardi continuano a svolgere il ruolo di motore della ripresa, incrementando la domanda del 31% e la relativa spesa di oltre l’80%: a tale gruppo di committenti spettano due delle tre maggiori gare dell’anno. Estremamente positivo anche il bilancio per le Province (da 49 a 63 interventi, da 9 a 23 milioni di risorse in gara) e per la Regione (+12% il numero di gare, per una spesa aumentata di quasi 30 milioni). Per le Aziende Speciali invece il bilancio è a doppia velocità, con un numero di gare raddoppiato, a fronte di un valore a base di gara in forte riduzione (-37%), legato alla pubblicazione nel 2017 di maxi-gare di Abbanoa, a fronte di interventi più ordinari promossi nell’ultimo anno concluso (1 milione in media).

Continua a mostrare segni evidenti di riduzione dell’attività il gruppo delle Grandi Committenze, da imputare soprattutto all’Anas, che in tutto l’anno è stata attiva con appena 8 gare promosse, per una spesa pari a 100 milioni, contro i quasi 270 del 2017. A bilanciare in parte la modesta attività dell’Anas, si segnala l’importante ripresa delle Ferrovie, che hanno promosso dieci gare per un importo complessivo di 87 milioni. Tra queste si segnala l’appalto integrato da 40 milioni per la progettazione esecutiva e lavori riguardanti l’armamento ferroviario e le opere civili della sede ferroviaria e relative pertinenze, in tratti saltuari della linea Cagliari-Golfo Aranci nelle tratte a Nord di Oristano. In flessione anche il numero di gare promosse dall’amministrazione centrale, a fronte di una crescita esponenziale della spesa (da 5,6 a 83,7 milioni), grazie alla gara da 39,6 milioni promossa da Infratel Italia per la costruzione e gestione dell’infrastruttura passiva a banda ultralarga, ma anche all’accordo quadro promosso da Consip per la gestione, conduzione, manutenzione e l’efficientamento energetico degli impianti di illuminazione pubblica di proprietà degli Enti Locali, quantificati nel caso della Sardegna in un massimo di 14.000 punti luce, per un importo a base di gara pari a 11,3 milioni.

Tabella 2. – Bandi di gara per opere pubbliche in Sardegna per committenti – -Importi in milioni di €

 

2017

2018

Variazione %

 

Numero*

Importo

Importo medio

Numero*

Importo

Importo medio

Numero

Importo

Importo medio

Amministrazioni territoriali

789

413

0,58

1.002

607

0,66

27,0

47,0

13,1

Comuni

562

207

0,39

740

377

0,54

31,7

82,3

36,7

Province

49

9

0,19

63

23

0,38

28,6

154,1

104,1

Aziende Speciali

31

109

3,89

64

69

1,09

106,5

-36,8

-71,9

Regione

41

3

0,28

46

31

1,47

12,2

915,2

431,8

Altri enti territoriali

106

85

0,85

89

107

1,33

-16,0

26,0

55,6

Grandi Committenze

80

295

4,40

50

263

5,71

-37,5

-10,8

30,0

Amministrazioni centrali

26

6

0,43

25

84

3,80

-3,8

1.387,9

779,2

Anas e concessionarie

37

266

7,20

8

101

12,68

-78,4

-61,9

76,2

Altre Grandi Committenze

17

23

1,32

17

78

4,85

0,0

244,8

266,3

TOTALE

869

708

0,91

1.052

870

0,90

21,1

22,9

-1,4

Fonte: CNA Sardegna                                                                                                           * Compresi i bandi con importo non segnalato

Il risultato nazionale

La crescita del mercato registrata in Sardegna si colloca in un contesto anche più brillante registrato in molte altre regioni italiane. Nella media nazionale il numero di gare nel 2018 risulta in crescita del 28%, con tassi superiori o uguali al 50% osservati in Molise, Marche, Toscana e Lazio. In termini economici la Sardegna scende nella classifica per crescita rispetto al 2017, mostrando una performance migliore solo a quella registrata in quattro regioni: la Lombardia, che cresce del 20%, il Piemonte, che rimane sostanzialmente stabile sui livelli di spesa del 2017, e Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta, le uniche regioni con spesa in calo.
 

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