La Commissione europea ha approvato il piano nazionale di ripresa e resilienza italiano, dando il proprio via libera allo sblocco delle risorse richieste per realizzare le misure e le riforme finalizzate a consentire al paese di uscire dalla pandemia COVID-19.

In particolare, la Commissione ha adottato una proposta di Decisione del Consiglio relativa all’approvazione della valutazione del piano per la ripresa e la resilienza dell’Italia, l’allegato alla proposta di Decisione ed un documento tecnico di accompagnamento in cui viene riportata l’analisi del piano nazionale.

L’analisi della Commissione ha valutato con attenzione se gli investimenti e le riforme presentati nel piano sostenessero la transizione verde e digitale, se contribuissero a risolvere le criticità individuate nell’ambito del semestre europeo e se rafforzassero il potenziale di crescita, la creazione di posti di lavoro e la resilienza economica e sociale dell’Italia. L’esito della valutazione ha riconosciuto come il piano italiano riservi il 37% della spesa totale a misure di sostegno agli obiettivi climatici ed il 25% a misure che favoriscono la transizione digitale.

La Commissione ha rilevato come il piano contempli un’ampia gamma di riforme e investimenti sinergici che contribuiranno a dare una risposta efficace a tutte o a gran parte delle sfide sociali ed economiche su cui vertevano le raccomandazioni specifiche per paese nel 2019 e nel 2020 nel contesto del semestre europeo. L’analisi della Commissione si aspetta inoltre che il piano stimoli gli investimenti al fine di ridurre le disparità regionali, accrescere l’efficacia della pubblica amministrazione e l’efficienza del sistema giudiziario, migliorare il contesto imprenditoriale ed eliminare gli ostacoli alla concorrenza.

In questo modo, la Commissione ritiene che il piano rappresenti una risposta completa ed equilibrata alla situazione economica e sociale dell’Italia, contribuendo in maniera appropriata ai sei pilastri elencati nel Regolamento sul dispositivo per la ripresa e la resilienza. Inoltre, i sistemi di controllo predisposti sono ritenuti adatti a proteggere gli interessi finanziari dell’Unione, illustrando sufficientemente nel dettaglio le modalità con cui le autorità nazionali intendono prevenire, rilevare e correggere i casi di conflitto di interessi, corruzione e frode in relazione all’uso dei fondi.

La proposta di Decisione prevede la fornitura all’Italia di un totale complessivo di 191.5 miliari di euro nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza: 68.9 miliardi sotto forma di sovvenzioni e 122.6 miliardi di prestiti.

La proposta di Decisione deve ora essere approvata dal Consiglio dell’Ue che, in base al Regolamento sul dispositivo di ripresa e resilienza, avrà quattro settimane di tempo per adottarla. In questo senso, alla riunione del Consiglio Economia e Finanza di metà luglio dovrebbero essere approvate le prime 12 proposte da parte della Commissione, tra cui anche quella italiana.

L’adozione consentirà l’erogazione all’Italia di 24.9 miliardi di euro come prefinanziamento, ossia il 13% dell’importo totale che sarà stanziato al paese. Successivamente, la Commissione autorizzerà la mobilitazione di ulteriori fondi se e quando saranno conseguiti in maniera soddisfacente i traguardi e gli obiettivi previsti nel piano.