Regole unificate e chiare per le 553 stazioni appaltanti altoatesine, appalti suddivisi in lotti per essere accessibili alle PMI locali, individuazione di un meccanismo che consenta il pagamento diretto dei subappaltatori da parte delle stazioni appaltanti, gestione del patrimonio pubblico suddiviso in gare più alla portata delle imprese del territorio. Sono le proposte che la delegazione di CNA-SHV – composta dal presidente Claudio Corrarati, dal segretario Günther Schwienbacher e dal funzionario referente dell’edilizia Marco Scrinzi – ha illustrato lunedì 8 aprile 2019 all’assessore provinciale Massimo Bessone, titolare delle deleghe all’Edilizia e servizio tecnico, Patrimonio, Libro fondiario e catasto.

“Come associazione di rappresentanza delle micro, piccole e medie imprese – ha precisato il presidente Corrarati – facciamo da tramite tra la politica e l’imprenditoria, portando le istanze in particolare del mondo economico del capoluogo e dei centri urbani di fondovalle, che vivono una situazione economica meno florida rispetto alle valli nelle quali la Provincia, per 30 anni, ha investito moltissimo e con ottimi risultati. Ora, però, chiediamo di invertire il trend e di concentrarsi di più sui centri urbani, che hanno un tasso di disoccupazione in alcuni casi quasi quadruplo rispetto alla media provinciale ed una maggiore moria di piccole imprese”.

Il primo punto evidenziato da CNA-SHV, in materia di appalti, è che le 553 stazioni appaltanti seguono regole diverse nella documentazione da richiedere e nelle procedure da seguire. “Chiediamo – ha detto Corrarati – che l’Agenzia per gli appalti, di concerto con l’Assessorato, pubblichi un decalogo di regole uguali per tutte le stazioni appaltanti. Non siamo contro la burocrazia, ma vogliamo che sia snella, semplice e miri alla qualità”.

Sui subappalti, il funzionario Scrinzi ha chiarito: “Pur avendo introdotto il meccanismo del pagamento diretto dei subappaltatori se l’azienda appaltante non paga, non esiste un meccanismo che dimostri il rapporto tra piccola impresa e ente appaltante. Chi non ha ricevuto un pagamento, ha in mano solo il contratto e le fatture non pagata dalla ditta appaltante: insufficienti per ottenere anticipi in banca, nelle more dei pagamenti dell’ente pubblico che hanno tempi più lunghi. È necessario studiare una soluzione procedurale nuova”.

Altro tema caldo è quello della suddivisione degli appalti in lotti: “Una possibilità espressamente prevista dalla legge provinciale sugli appalti – ha evidenziato Scrinzi – ma le stazioni appaltanti adducono sempre la mancanza di funzionalità della suddivisione per non applicarla. Tenendo conto che gli eventuali subappalti non possono superare il 50% degli importi complessivi del contratto di lavori, il risultato è che le piccole imprese locali rimangono escluse dagli appalti, e solo in parte utilizzati come subappaltatori. Proponiamo di sensibilizzare tutti gli enti pubblici sull’opportunità di suddividere gli appalti in lotti funzionali, per agevolare l’assegnazione di lavori a imprese locali, e di alzare la soglia di lavori affidabili in subappalto dal 30 al 50%”.

Infine la manutenzione del patrimonio pubblico. “La Provincia – ha rilevato il segretario Schwienbacher  – sta portando avanti quattro grandi appalti. Sarebbe un bel segnale trovare soluzioni per coinvolgere quanto più possibile le piccole imprese locali. Non chiediamo di blindare il Sudtirolo, ma di dare alle nostre aziende pari opportunità di accesso alle gare”.

La delegazione ha chiesto l’impegno politico dell’assessore Bessone su due temi trasversali: il potenziamento della cooperativa di garanzia Garfidi per agevolare l’acceso al credito delle micro e piccole imprese e e l’istituzione degli incentivi per la rottamazione green dei veicoli diesel delle aziende che, nel giro di pochi mesi, incapperanno nei divieti di circolazione a Bolzano per l’inquinamento. Quest’ultima operazione – ha fatto presente la CNA-SHV – potrebbe essere finanziata con una parte degli utili di Autobrennero.

L’assessore Bessone ha preso nota di tutte le proposte ed ha assicurato un approfondito esame sull’utilità e sulla fattibilità delle stesse, manifestando la volontà di mettere in atto le iniziative realizzabili sia nell’ambito dei bandi di gara e dei subappalti, sia nella manutenzione del patrimonio pubblico.

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