“Apprezziamo il metodo del confronto con le parti sociali adottato dal Governo sui temi strategici per il futuro del Paese”. È il giudizio dei vertici di CNA, Confartigianato e Casartigiani in occasione dell’incontro a Palazzo Chigi.

Nel merito degli argomenti oggetto dell’incontro, CNA e le altre Confederazioni artigiane, con l’obiettivo di attenuare i pesanti effetti sulle micro e piccole imprese dell’inflazione e della stretta monetaria che si traducono in aumento del costo del credito, pari a 260 punti base in più in un anno, e nel rallentamento dei prestiti, suggeriscono la creazione di una Banca pubblica per le Pmi.

Sul fronte fiscale, CNA e le altre Confederazioni artigiane valutano positivamente i principi della legge delega di riforma e auspicano che possano rapidamente portare alla riduzione del prelievo su imprese e famiglie e alla semplificazione degli adempimenti tributari. Critico invece il giudizio sull’intenzione di superare gli Indicatori sintetici di affidabilità (Isa), strumento finalizzato a incrementare il livello dell’adempimento spontaneo.

In materia di salari e inflazione, ricordano che l’artigianato ha rinnovato tutti i 14 contratti collettivi nazionali che riguardano 1,3 milioni di lavoratori e sollecitano interventi per ridurre l’impatto dell’inflazione sui salari reali anche con il taglio degli oneri per le imprese, visto che nel 2022 in Italia il cuneo contributivo/fiscale si è attestato al 45,9% a fronte del 34,6% della media Ocse. Tra le leve per favorire la produttività, CNA e le altre Confederazioni artigiane indicano in particolare il salario di produttività da rendere utilizzabile da parte delle piccole imprese, la formazione, l’apprendistato professionalizzante e il fondo nuove competenze.

Si apprezza l’avvio del tavolo sulle pensioni e si auspicano interventi per garantire la sostenibilità della gestione previdenziale degli artigiani, anche incentivando la creazione d’impresa e la corretta qualificazione delle nuove aziende ai fini previdenziali.

Positivo viene giudicato l’avvio del tavolo ministeriale sulla sicurezza del lavoro, obiettivo da perseguire con la revisione del Testo unico in materia di salute e sicurezza e puntando sulla riduzione di inutili complessità, sulla certezza di norme, comportamenti, controlli e sanzioni.

Per quanto riguarda il Ddl sull’autonomia differenziataCNA e le altre Confederazioni artigiane sottolineano la necessità di rafforzare il confronto con le parti sociali e le comunità locali per consentire ai territori di scegliere consapevolmente il grado di autonomia da richiedere e per coniugare le esigenze di una maggiore efficienza della Pubblica Amministrazione e la responsabilizzazione della governance pubblica con il principio solidaristico in grado di tenere insieme il Paese.