Dal 28 giugno 2025 i siti web e le applicazioni mobili dovranno essere accessibili a tutti, in qualsiasi condizione e situazione. È quanto prevede l’European accessibility act (Eaa), la normativa europea pensata per favorire l’inclusione e l’autonomia delle persone con disabilità. Sono escluse da questa norma solo le microimprese, ovvero le aziende con meno di dieci dipendenti e un fatturato annuo o un bilancio totale inferiore ai due milioni di euro. Siamo in attesa delle linee guida dell’Agid (Agenzia per l’Italia Digitale) che spiegheranno nel dettaglio se la norma riguarderà tutti i siti web e le applicazioni digitali oppure solo quelli realizzati dal 28 giugno in poi.
“Proprio per agevolare le imprese impegnate nella realizzazione di siti web, app e servizi digitali – spiega Gianluca Gabella, presidente di CNA Comunicazione e Terziario Avanzato Bologna – CNA Bologna ha realizzato ormai da un anno un percorso formativo in collaborazione con CNA Formazione Emilia-Romagna, frequentato da gruppo di professionisti disponibili a fornire supporto operativo per rendere accessibili siti e app. Inoltre, la Confederazione territoriale ha stretto una partnership e firmato una convenzione con Accaparlante, cooperativa che dal 2004 promuove l’inclusione sociale valorizzando le risorse e le potenzialità di ogni persona, in particolare di chi vive situazioni di fragilità o disabilità”.
Nella convenzione è prevista la possibilità per le imprese, attraverso CNA, di realizzare con Accaparlante test di accessibilità effettuati direttamente da persone con disabilità, quindi dando un valore maggiore al controllo di accessibilità rispetto ai sistemi automatici on line.
“Sono numerosi i vantaggi nel realizzare un sito accessibile – aggiunge Andrea Bargiacchi, responsabile Area Economico Sindacale di CNA Bologna – Innanzitutto, si raggiunge un pubblico più ampio, si migliora l’esperienza nel rapportarsi all’utente e si potenzia l’indicizzazione sui motori di ricerca. Ma soprattutto si rafforza l’immagine aziendale come attenta e responsabile e infine si riduce il rischio di sanzioni e contenziosi. Come CNA di Bologna siamo orgogliosi di sostenere questa iniziativa, che rispecchia pienamente i valori di sostenibilità e di inclusione sociale che stiamo seguendo nel nostro percorso Esg”.
Alla direttiva europea sono interessate tutte le aziende che realizzano e immettono sul mercato:
- prodotti informatici e hardware generici come computer, smartphone, tablet e dispositivi per leggere e-book;
- servizi di comunicazione elettronica, come siti web e applicazioni mobili per commercio elettronico (e-commerce), servizi bancari, trasporti e servizi audiovisivi;
- terminali self-service utilizzati per servizi bancari, acquisto di biglietti elettronici e altre operazioni digitali interattive.
Le aziende interessate sono tutte quelle che forniscono questi prodotti o servizi sul mercato europeo, indipendentemente dalla loro dimensione, tranne le microimprese che forniscono servizi; queste ultime sono esentate, ma incoraggiate comunque a seguire le buone pratiche di accessibilità.
Per essere conformi, le aziende devono garantire che i loro prodotti e servizi digitali rispettino requisiti tecnici di accessibilità definiti dalla normativa, ad esempio permettendo a persone con deficit visivo di usare lettori di schermo o consentendo a chi ha difficoltà motorie di navigare agevolmente i siti web senza mouse.
Per verificare e garantire la conformità, è essenziale effettuare test di accessibilità, ed è proprio in questo ambito che si inserisce la collaborazione tra CNA Bologna e Accaparlante: gli esperti dell’associazione testeranno direttamente i siti web, segnalando criticità e suggerendo soluzioni pratiche per migliorare l’accessibilità digitale.
Il decreto rappresenta quindi non solo un obbligo, ma una grande opportunità di inclusione sociale e di ampliamento del mercato per le imprese, permettendo loro di raggiungere un pubblico più vasto e garantire a tutti l’accesso alle proprie offerte digitali.