Foto conferenza stampa Cna elettrodomestici solidali

“Abbiamo messo a disposizione le competenze dei nostri associati appartenenti ad un mestiere antico, quello dei riparatori di elettrodomestici. Adesso i tempi di consumo degli elettrodomestici sono molto veloci, però possono essere riassemblati con le componenti utilizzabili. La funzione di CNA è quella di creare opportunità di lavoro attorno a questa strategia di recupero. Attraverso il nostro ente di formazione Ecipar vorremmo creare un’Academy per il mestiere di riparatore elettrodomestici che con la formazione possa favorire nuova occupazione in un mestiere che potrebbe avere molto spazio in futuro grazie all’economia circolare”. Ha dichiarato Claudio Pazzaglia, direttore CNA Bologna spiegnado la nuova iniziativa degli “elettrodomestici solidali”.

Si tratta per ora di lavatrici che, dopo la raccolta differenziata, sono state ricondotte a nuova vita: rigenerate, funzionanti e sono pure diventate “solidali”. Verranno donate alle famiglie di profughi che sono ospitate in Appennino, nei Comuni di Monghidoro, Loiano, Monzuno e San Benedetto Val di Sambro.

Quella degli “elettrodomestici solidali”, oltre ad essere un’azione concreta di eco-solidarietà, vuole anche diventare un modello con due obiettivi: da un lato verificare l’applicabilità di nuove modalità di raccolta dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) da avviare successivamente a linee di preparazione per il loro riutilizzo, destinate alle fasce in sofferenza economica e sociale del territorio metropolitano. Dall’altro può diventare uno stimolo per avvicinare i giovani al mestiere del riparatore di elettrodomestici, un mestiere che rischia di essere esercitato sempre da meno artigiani, mentre al contrario in una logica di economia circolare di recupero degli elettrodomestici può tornare ad essere un’attività con un futuro molto interessante.

Protagonista di questa iniziativa è l’azienda Dismeco srl, con sede a Marzabotto, specializzata nello smaltimento e trattamento dei Raee.

Fondamentale anche il ruolo di Hera spa, che in questo contesto ha messo a disposizione le sue stazioni ecologiche da cui sono state prelevate le lavatrici poi rigenerate e destinate alle famiglie ucraine.

CNA Bologna si è immediatamente resa disponibile a questo progetto, grazie all’azione dei suoi artigiani, in particolare quella di Gabriele Ocasti, presidente Riparatori elettrodomestici CNA Bologna, che personalmente si è occupato della rigenerazione degli elettrodomestici: “un’azione concreta e anche di sviluppo, in quanto riproducendo questa iniziativa su larga scala le opportunità per chi si avvicina a questo mestiere potrebbero allargarsi. Diventa importante allora creare una scuola in cui i giovani verrebbero formati a questo mestiere.”

Questa idea di “rigenerazione solidale” è stata raccolta dai Comuni di Monghidoro, Loiano, San Benedetto Val di Sambro, Monzuno che hanno identificato le famiglie fuggite dalla guerra in Ucraina, ospitate presso questi Comuni montani, alle quali elettrodomestici perfettamente funzionanti diventano particolarmente utili.

A chiudere il cerchio virtuoso di questa esperienza, la BCC Felsinea che generosamente ha donato un contributo di 2mila euro per sostenere i costi di questo progetto solidale.