“La priorità delle imprese, soprattutto quelle artigiane di piccole dimensioni che costituiscono l’ossatura dell’edilizia italiana, è recuperare i crediti concessi ai clienti per avviare i lavori, e che ora rischiano di non rivedere più”. Ad affermarlo a “RepubblicaClaudio Giovine, direttore dipartimento economico della CNA, intervenendo nell’ambito dell’inchiesta sulle novità in vista riguardo Superbonus e cessione del credito condotta dalla testata.

 “Ci sono aziende – continua Giovine – che hanno applicato lo sconto in fattura e ora non sanno dove andare a cedere quei crediti: rischiano di essere l’anello debole della catena, che resta col cerino in mano”.

Quanto ai nuovi correttivi in vista, Giovine concorda con quanto emerso dagli ordini del giorno. Bisognerebbe consentire nuove cessioni fin da subito perché “obbligare ad arrivare alla quarta cessione è un controsenso, dato che ogni passaggio ha un costo finanziario che fa lievitare la spesa

complessiva per gli interventi”, esemplifica. Imprescindibile, poi, la proroga per le villette unifamiliari: “Il limite del 30 giugno è superato dalle circostanze che dipendono anche dal clima internazionale. Ci sono tensioni fortissime sulle forniture: i cappotti non sono più sufficienti per la domanda, molti dei lavori contrattualizzati e avviati non riusciranno ad arrivare al 30% entro la data prevista“.

 

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Bonus edilizi: il Governo sblocchi il mercato dei crediti