Primo incontro oggi a Roma fra CNA Artistico e Tradizionale, le altre organizzazioni datoriali, e FILLEA CGIL, FILCA CISL e FENEAL UIL per la definizione del contratto di lavoro da applicare ai dipendenti delle imprese artigiane che operano nel comparto del restauro artistico dei Beni Culturali.

Questa attività, propria del mondo dell’artigianato, riguarda la manutenzione, il recupero, il ripristino e la conservazione delle opere d’arte, dei beni culturali, dei monumenti, ed in generale dei manufatti storici ai quali è stato riconosciuto un particolare valore. Un settore molto importante, ma tuttora privo di una regolamentazione contrattuale specifica.

Nel corso degli ultimi anni, il quadro legislativo per i restauratori di Beni Culturali si è andato sempre più definendo. L’esercizio dell’attività, in particolare, è disciplinato dal Codice dei Beni Culturali (Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42), dalla legge sulle professioni dei Beni Culturali (22 luglio 2014, n. 110) e da ultimo dal Codice Appalti che prevede una sezione specifica per i Beni Culturali (22 agosto 2017, n. 154).

Proprio in considerazione di questo quadro normativo, ormai compiutamente delineato, CNA Restauratori esprime soddisfazione per l’avvio del negoziato finalizzato alla definizione del contratto collettivo nazionale di lavoro applicabile ai dipendenti delle imprese artigiane che operano in questo settore. Si tratta di circa 11mila imprese e 22mila dipendenti.

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