Lo scorso 27 novembre si è tenuto a Bruxelles il working group organizzato dalla Commissione Europea sui materiali a contatto con il cibo. In particolare, la Commissione ha invitato gli stakeholder a presentare la propria posizione sullo studio relativo alla quantità di piombo e cadmio rilasciati dalle stoviglie e strumenti per cucinare in ceramica. La produzione di ceramiche impiega metalli come piombo e cadmio per scopi decorativi e per la glassatura dei prodotti.

Dal 1984 la direttiva 84/500/CEE sull’uniformazione delle legislazioni degli Stati membri in materia di oggetti ceramici destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari, regola i limiti di rilascio di piombo e cadmio dai materiali ceramici a contatto con il cibo rispettivamente a 4 mg/kg e 3 mg/kg per alimento. La Commissione, al fine di tutelare i consumatori, ritiene opportuno avviare una discussione per la revisione dei limiti massimi e nel farlo ha avviato il tavolo di discussione con gli Stati membri e i rappresentanti dell’industria ceramica.

Presente all’incontro anche il presidente di CNA Artistico e Tradizionale Andrea Santolini che ha sollevato alcune perplessità: “Partendo dal presupposto che la salvaguardia dei cittadini è indiscutibilmente al primo posto, osserviamo che la Commissione stessa ha lasciato intendere che ci sono alcuni bizantinismi nell’esposizione ascoltata oggi. Ad esempio -continua Santolini- si hanno valori alti di estrazione, lasciando per 24 ore succo di limone a 70 gradi in un contenitore in ceramica. La stessa Commissione riconosce che sono state verificate tre estrazioni ma continuando dopo ulteriori 5/6 estrazioni, i valori sono praticamente a zero. Potrebbe essere utile un confronto sui valori di altri soggetti ad esempio l’acqua che beviamo o alcuni cibi che mangiamo. Ultima considerazione: siamo pronti ad allinearci a quanto la Commissione deciderà, ma tutti con le stesse regole, anche chi importa da Paesi extra UE”.

Anche gli altri intervenuti hanno mostrato tutte le perplessità sulla proposta di modifica della Commissione, che rischierebbe di penalizzare molte imprese di ceramica artigianale e tradizionale o, comunque, elevando i costi legati ai test di conformità.

Nei primi mesi del 2018 la Commissione avvierà una consultazione scritta aperta alle parti interessate.