Un accordo commerciale ed un partenariato dinamico che, sebbene non ancora del tutto in vigore, ha portato ad un incremento degli scambi commerciali tra l’Ue e il Canada, un incremento dell’occupazione ed impegni bilaterali in materia di sostenibilità.

Sono questi i punti sottolineati nel corso della celebrazione del quinto anniversario dell’entrata in vigore provvisoria del CETA, l’accordo commerciale siglato nell’ottobre del 2016 ed entrato in vigore in via provvisoria nel 2017.

Presentando i principali risultati ottenuti, la Commissione europea ha evidenziato come gli scambi di merci tra le due parti siano aumentati del 31% negli ultimi cinque anni, raggiungendo un valore pari a 60 miliardi di euro. Allo stesso tempo, una crescita ancora più elevata (41%) è stata registrata negli scambi di prodotti alimentari e agricoli dell’UE verso il Canada, segnando un aumento del 26% da quando l’accordo è entrato in vigore.

Tra i dati presentati è stato anche riportato come l’accordo abbia aumentato l’apertura delle imprese europee al mercato canadese, con il numero di PMI che esportano in Canada passato da 30.000 prima dell’entrata in vigore alle 40.000 nel 2021.

Tutti i paesi europei hanno ottenuto benefici dall’accordo, con l’Italia che ha visto una crescita del 36% delle sue esportazioni di merci (raggiungendo i 7 miliardi di euro nel 2021), del 57% delle esportazioni di servizi (per un valore di 2.2 miliardi di euro) ed un aumento del 15% dei posti di lavoro (il secondo maggior incremento dopo la Germania a livello Ue).

Il CETA rappresenta poi uno degli accordi commerciali più verdi, inclusivi e sostenibili: grazie infatti alle disposizioni rigorose in materia di clima, ambiente e lavoro, l’accordo ha permesso un aumento degli scambi bilaterali di beni ambientali del 27% (passando da 4.6 miliardi di euro a 5.9 miliardi nel 2021), e permesso all’UE di avere un accesso privilegiato alle materie prime del Canada attraverso l’eliminazione delle tariffe, il divieto dei controlli all’esportazione e la riduzione dei rischi per le catene di approvvigionamento anche in tempi di domanda elevata.

Intervenendo nel corso dei lavori, Sabine Weyand, Direttrice generale della DG Commercio della Commissione europea, ha sostenuto come il CETA rappresenti un esempio virtuoso di partnership economica e strategica che sostenere l’Ue nella propria azione di differenziazione delle catene di approvvigionamento nel clima geopolitico attuale, nonché nella gestione delle proprie dipendenze strategiche.

Maggiori informazioni sul CETA sono disponibili alla pagina dedicata della Commissione europea, accessibile al LINK.