“Il nuovo Codice dei contratti pubblici e il relativo correttivo rappresentano una svolta importante, forse la più significativa degli ultimi anni, per il mondo dell’artigianato e delle piccole imprese. Ma resta ancora molto da fare a partire dal tema della suddivisione in lotti”. È quanto ha sottolineato il presidente di CNA Costruzioni, Enzo Ponzio, intervenendo a un incontro promosso da Forza Italia sul codice appalti al quale ha partecipato anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Ponzio ha messo in evidenza che la svolta normativa è avvenuta “anche grazie al lavoro continuo, competente e determinato svolto dalla CNA in ogni fase del confronto con le istituzioni. Oggi possiamo dire di avere un impianto normativo più coerente con le esigenze delle Pmi, più attento alla pluralità del mercato e più equo nel riconoscere il ruolo delle imprese di prossimità. Un risultato tutt’altro che scontato, che è stato raggiunto con tenacia, visione e ascolto delle imprese”.
Il presidente di CNA Costruzioni ha quindi affrontato il tema della suddivisione in lotti che rappresenta la principale criticità. “Senza una reale e sistematica attuazione di questo principio, molte delle conquiste rischiano di restare sulla carta. Per questo chiediamo che diventi effettivo l’obbligo di motivazione per il mancato frazionamento in lotti funzionali, una misura già prevista ma troppo spesso ignorata. Ponzio ha ringraziato l’onorevole Erica Mazzetti per la disponibilità e sensibilità verso il mondo dell’artigianato e delle Pmi ed ha indicato una serie di risultati ottenuti. In particolare “il riconoscimento dei consorzi artigiani – ha detto – una battaglia che ha espresso un valore simbolico e uno sostanziale. Una battaglia condotta esclusivamente dalla CNA che ha portato a una conquista fondamentale: la possibilità di continuare a utilizzare il consorzio come strumento di crescita e valorizzazione delle micro piccole e medie imprese. Un risultato decisivo per garantire reale operatività e piena valorizzazione delle imprese associate”.
Tra gli altri risultati raggiunti ricordati da Ponzio “il riconoscimento del CCNL dell’Artigianato Edile tra i più rappresentativi del settore; uno spazio riservato alle Pmi negli affidamenti sotto soglia; obbligatorietà della revisione prezzi nei subappalti; riconoscimento di una quota minima del 20% di subappalti riservata alle Pmi. E a proposito del nuovo contratto di categoria, Ponzio ha rilevato la necessità di “garantire l’effettivo scorporo dei costi della manodopera dai ribassi d’asta, per scongiurare il rischio di generare dumping, precarietà e minore qualità dei lavori”.
Il Presidente di CNA Costruzioni si è poi soffermato sul capitolo SOA. “I numeri parlano chiaro. Sono circa 27mila le imprese qualificate con SOA a livello nazionale, su un comparto che conta oltre 800mila imprese. Significa che solo il 3,4% circa è oggi abilitato a operare nel mercato degli appalti pubblici. Un dato che deve farci riflettere. Anche le imprese devono fare la loro parte, ma è evidente che per lungo tempo hanno percepito questo mercato come distante, farraginoso, rischioso”.
Ponzio ha quindi concluso con un appello: “Gli appalti pubblici non devono essere un terreno esclusivo delle grandi imprese. Oggi più che mai devono diventare un’opportunità concreta anche per le realtà artigiane e di prossimità. Ma questo sarà possibile solo se garantiamo stabilità normativa; comportamenti omogenei delle stazioni appaltanti; un cambiamento culturale nell’approccio agli affidamenti”.