“CNA Costruzioni esprime forte preoccupazione di fronte all’ eventualità che il Governo, nella riunione del Consiglio dei ministri di domani, possa varare un decreto legge sul lavoro, per evitare il referendum del 28 maggio promosso dalla Cgil sulla responsabilità solidale negli appalti, che punterebbe a spazzare via l’obbligo, per il lavoratore al quale non sono stati corrisposti i trattamenti retribuitivi, i contribuiti previdenziali, e premi assicurativi (stipendio, contribuiti INPS e premi INAIL) di agire prima sull’impresa inadempiente e poi, se necessario, sull’impresa appaltante.

Verrebbe completamente cancellato il faticoso punto di mediazione fissato con il decreto legislativo 276 del 2003 fra i legittimi interessi dei lavoratori e gli altrettanto legittimi interessi delle imprese.

Deve essere chiaro a tutti che la norma che oggi obbliga i lavoratori ad agire nei confronti del proprio datore di lavoro, prima di rivolgersi alle altre imprese della filiera dell’appalto, non elimina né diminuisce la portata e gli effetti della responsabilità solidale nei confronti del lavoratore. Rappresenta invece sicuramente una tutela importante per tutte quelle imprese che operano con serietà e nel pieno rispetto delle regole”.

Lo si legge in un comunicato di CNA Costruzioni .

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