A Bruxelles si apre una nuova fase per il settore dell’acconciatura in Europa. Organizzato da UNI Europa e Coiffure EU, il meeting ha riunito esperti, rappresentanti delle associazioni datoriali e sindacali, e istituzioni europee per affrontare temi cruciali per il futuro del settore.
Un inizio con una svolta: eletta la nuova presidenza Coiffure EU
La mattina del 16 giugno, in apertura dei lavori, si è tenuta l’assemblea elettiva di Coiffure EU, durante la quale è stata eletta la nuova presidenza dell’organizzazione. In questa occasione, è stato anche annunciato l’ingresso di Massimiliano Peri, delegato per le attività internazionali di Camera Italiana dell’Acconciatura e Presidente Unione CNA Benessere e Sanità, nel consiglio direttivo (Board) di Coiffure EU: una nomina importante che rafforza la rappresentanza italiana nel panorama europeo del settore.
L’elezione segna un passaggio strategico per Coiffure EU, che si prepara ad affrontare con rinnovata leadership le sfide poste agli operatori dell’acconciatura dalla transizione ecologica, dalla trasformazione digitale e dai mutamenti del mercato del lavoro.
“È per me un grande onore entrare a far parte del board di Coiffure EU in un momento così cruciale. Il mio impegno sarà volto a contribuire alla costruzione di un settore più competitivo, più qualificato, capace di rispondere ai cambiamenti del mercato e in linea con l’evoluzione delle regole europee. Occorre investire in formazione, innovazione e qualità, ma anche sviluppare strumenti nuovi e progettualità concrete per sostenere l’occupazione, l’attrattività del mestiere e la transizione del nostro settore verso un futuro più sostenibile”, ha dichiarato Peri.
Verso un futuro sostenibile per il settore dell’acconciatura
Il primo giorno di conferenza, intitolato “Verso un settore dell’acconciatura sostenibile”, ha posto al centro il ruolo che le parti sociali possono svolgere per garantire una transizione giusta, attraverso una serie di panel e discussioni tematiche.
Il concetto di “Just Transition” — cioè un cambiamento verso modelli economici sostenibili senza lasciare indietro lavoratori e piccole imprese — è risultato centrale per un comparto caratterizzato da microimprese, bassi margini e rapporti di lavoro spesso precari.
La Prof.ssa Daniela Ludin dell’Università di Heilbronn ha presentato uno studio che evidenzia una criticità fondamentale: i clienti non sono ancora disposti a pagare di più per un servizio sostenibile, rendendo difficile per i saloni investire in pratiche ecologiche. Anche la ricercatrice Stephanie Hodgson (Università di Utrecht) ha mostrato come i grandi brand, attraverso i loro sistemi di prezzo e certificazione, condizionino fortemente le scelte dei saloni.
Gli economisti Max Kunaschk e Maximilian Weiss hanno contribuito al dibattito con un’analisi delle dinamiche macroeconomiche che influenzano il settore: inflazione, salario minimo, rotazione del personale e politiche salariali
Gli studi presentati hanno descritto un settore che in Europa è composto da oltre 400.000 saloni, con il 90% rappresentato da imprese con meno di 10 dipendenti. È stato evidenziato con dovizia di dati e analisi il fatto che le problematiche legate alla sostenibilità sono strettamente intrecciate a quelle della concorrenza e delle condizioni di lavoro.
Salute, sicurezza e benessere mentale: l’impegno dei parti sociali
La seconda giornata dell’evento si è concentrata sull’attuazione dell’Accordo Quadro tra UNI Europa e Coiffure EU, sviluppato e promosso dalle parti sociali con l’obiettivo di contribuire ad elevare gli standard di salute, sicurezza e benessere nei luoghi di lavoro.
Tra le misure discusse:
- standardizzazione dell’uso dei guanti nei trattamenti chimici. I disturbi della pelle da contatto con prodotti chimici, come le dermatiti, sono, infatti, tra le patologie più diffuse tra gli operatori del settore
- strumenti di valutazione del rischio
- condivisione delle buone pratiche
- tutela della salute mentale nei luoghi di lavoro
Un settore in trasformazione: una sfida collettiva per un futuro sostenibile e giusto
L’incontro di Bruxelles ha messo in luce che il settore dell’acconciatura in Europa si trova oggi di fronte a una trasformazione profonda. Le sfide ambientali, economiche e sociali si intrecciano con cambiamenti culturali e normativi che impongono un salto di qualità: non solo nello svolgimento dell’attività, ma anche nella visione strategica del ruolo che questo settore può avere all’interno del contesto economico e sociale europeo.
La sostenibilità non è più un’opzione, ma una condizione necessaria per la sopravvivenza e il rilancio del settore. Tuttavia, perché la transizione sia davvero giusta, è fondamentale che essa coinvolga tutti gli attori della filiera: dai piccoli saloni ai grandi gruppi, dai lavoratori alle scuole di formazione, dai consumatori alle istituzioni.
L’emergere di nuovi strumenti – come le piattaforme di valutazione del rischio, le linee guida condivise in materia di salute e sicurezza, e il crescente interesse per il benessere psicologico sul luogo di lavoro – dimostra che la strada della cooperazione tra le parti sociali è quella giusta.
Ma il cambiamento non si limiterà agli strumenti: richiederà un cambio di mentalità, una nuova consapevolezza sul valore del lavoro nel settore dei servizi alla persona e sul contributo che può dare in termini di occupazione stabile, innovazione, qualità del servizio e coesione sociale.
La tre giorni di Bruxelles ha lasciato un messaggio chiaro: nessun cambiamento sarà possibile senza un impegno condiviso e continuativo, capace di tradurre i principi in pratiche, le idee in progetti e i progetti in risultati concreti. È il momento di consolidare alleanze, rafforzare le reti europee e dare pieno valore al dialogo sociale come leva per un futuro più giusto, più sano e più sostenibile per tutti.