comunità energia rinnovabile: Rapporto delle attività 2018 del Gse

Sostegni alle imprese per l’investimento iniziale, semplificazione delle procedure, rimozione delle barriere tecniche: sono questi i principali ostacoli che vanno rimossi per garantire la crescita, qualitativa e quantitativa, delle comunità energetiche. È quanto emerso nel webinar, organizzato dal Dipartimento Politiche Ambientali della CNA assieme al GSE ed in collaborazione con le Unioni Installazione Impianti e Produzione, dal titolo “Comunità energetiche e forme di autoconsumo collettivo” al quale hanno partecipato numerosi imprenditori e funzionari territoriali della Confederazione.

“Il prezzo dell’energia elettrica nel nostro paese è tra i più alti d’ Europa come evidenzia anche l’edizione 2021 dell’Osservatorio CNA sull’energia – ha detto Rita Sofi, responsabile dell’Ufficio Energia CNA – e questo problema, contribuisce ad appesantire la competitività del nostro sistema economico. Pertanto la creazione delle comunità energetiche – ha proseguito – può rappresentare una grande opportunità per le Pmi e la riduzione del costo della bolletta elettrica che deriverebbe dalla partecipazione alle forme di autoconsumo costituirebbe un beneficio in termini competitività e produttività per tutto il tessuto produttivo. Inoltre la diffusione sui territori delle comunità energetiche apre nuovi spazi di mercato per le piccole imprese che operano nell’ambito dei servizi energetici”.

Cristina Vajani, responsabile Promozione e Assistenza alle Imprese del GSE, ha fatto il punto sulla situazione normativa che sovraintende lo sviluppo delle comunità energetiche sottolineando i numerosi vantaggi che per i consumatori, siano essi privati cittadini o imprese, possono derivare dalla partecipazione ad una comunità energetica; risparmio in bolletta (più energia si autoconsuma direttamente e più si riducono i costi delle componenti variabili della bolletta) e guadagno sull’energia prodotta che viene incentivata; “Tutto ciò può sviluppare un ruolo maggiormente attivo dei consumatori; un consumatore più informato e responsabile – ha sottolineato Cristina Vajani – contribuisce a favorire un sistema energetico sempre più decentrato”.

Sulla necessità per le imprese di fare rete e di sviluppare una capacità di gestione delle comunità energetiche si è soffermato Guido Pesaro, responsabile CNA Installazione Impianti, che ha messo in evidenza tutte le criticità della legislazione relativa alle FER ed il positivo ruolo di supporto che le imprese del settore installazione impianti possono svolgere nella creazione delle comunità energetiche.

“È fondamentale quindi partire dai distretti produttivi – ha poi sostenuto Valentina Di Berardino, responsabile CNA Produzione – coinvolgendo le imprese di tutta la filiera diffusa per implementare e sperimentare questa opportunità e rendendo in tal modo le piccole e medie parti attive e protagoniste nel processo di transizione energetica che ci accompagnerà nei prossimi anni”.

Nel concludere il webinar, Barbara Gatto, responsabile del Dipartimento Politiche Ambientali,  ha rilevato come un sistema in cui l’energia si autoproduce, si scambia e si condivide con altri utenti faccia fare un notevole passo in avanti a quel concetto di democrazia energetica che, se avesse una reale applicazione pratica,  contribuirebbe non poco a rendere le nostre piccole imprese più competitive: “La riduzione della bolletta elettrica derivante da forme di autoconsumo collettivo – ha affermato – è una strada che le piccole imprese dovranno necessariamente  esplorare nei prossimi anni. In questo percorso la CNA sarà al fianco delle imprese dando loro tutto il supporto tecnico ed organizzativo necessario ad interfacciarsi positivamente sia con i decisori politici che con gli amministratori locali.”

 

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