La Regione Marche intervenga per chiedere al Parlamento di stralciare dal Decreto Crescita la norma che toglie alle Regioni autonomia in materia di politiche creditizie per le micro e piccole imprese, senza alcun confronto preventivo”. A chiederlo sono CNA e Confartigianato Marche secondo cui l’occasione per far sentire la voce della Regione è rappresentata dalla Conferenza Stato Regioni che si terrà mercoledì 10 aprile.

“La Regione Marche” affermano le associazioni di rappresentanza di artigiani e piccole e medie imprese“ha puntato fortemente sulle politiche di sostegno al credito per le imprese, investendo milioni di euro per favorire l’operatività e le aggregazioni fra i Confidi marchigiani e il credito alle imprese, di cui 9 milioni per l’area del cratere.  Uno sforzo che rischierebbe di essere vanificato dalla decisione del Governo di abolire la riserva per la garanzia sui piccoli prestiti fino a 150 mila euro a favore dei Confidi, introducendo l’accesso diretto delle banche al Fondo Centrale di Garanzia e superando l’intermediazione dei Confidi anche per questo segmento specifico di mercato. Diventerebbe così più difficile per le micro e piccole imprese farsi finanziare dagli istituti di credito operazioni per piccoli importi, che le banche non hanno interesse a realizzare e aumenterebbe il rischio di sofferenze e crediti inesigibili rispetto alle operazioni garantite dai Confidi. Inoltre stupisce che il Governo si schieri a fianco delle Banche disintermediando lo strumento della Garanzia prestata dai Confidi a favore delle piccole e medie imprese”.

Ci aspettiamo sostengono Confartigianato e CNA “ che l’Assessora Bora ribadisca con forza la richiesta di autonomia delle Marche e delle Regioni in materia di sostegno alle imprese e di politica creditizia, manifestando, come ha già fatto  la Regione Toscana, l’intenzione, se il Parlamento dovesse convertire senza modifiche il decreto crescita, di ricorrere alla Corte Costituzionale contro tale decisione, perché in contrasto col Titolo V della Costituzione sulle autonomie e le materie di competenza regionale concorrente, individuate dal referendum del 2001.

Nelle Marche nel 2018 i Confidi hanno garantito all’80 per cento 5.120 richieste di finanziamento da parte delle imprese per un importo di 756 milioni di euro, con una crescita di 788 operazioni e del 18,2 per cento rispetto al 2017, quando le operazioni garantite erano state 4.332. Al contrario il credito erogato alle imprese marchigiane da parte del sistema bancario è calato del 5,3 per cento tra gennaio 2018 e lo stesso mese del 2019 mentre con riferimento alle picocle imprese con meno di 5 addetti, la contrazione è stata del 10,1 per cento.  Un calo che per il settore delle costruzioni è stato del 16,5 per cento mentre per i servizi ha toccato il 4,7 per cento e per il manifatturiero si è fermato al 3,1 per cento.           

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