«Per ridare linfa vitale alle piccole imprese e migliorare il loro stato di salute aiuterebbe diminuire e semplificare l’impatto del sistema fiscale sulle stesse imprese». Così Eugenio Giani, presidente del Consiglio Regionale della Toscana, ha commentato ieri, nell’ambito dell’incontro organizzato da Cna Firenze, sul tema “Meno tasse per lo sviluppo”. «È su questo che le istituzioni e le associazioni di categoria devono riflettere – prosegue Giani -. La giornata di oggi, organizzata da Cna Firenze, rappresenta un momento di confronto importante dal quale far emergere linee condivise di azione».

L’iniziativa si è svolta ieri presso l’Auditorium del Consiglio Regionale della Toscana, alla presenza anche di Francesco Casini sindaco di Bagno a Ripoli e responsabile del Dipartimento Finanza Locale Anci Toscana, Federico Ignesti sindaco di Scarperia e San Piero, Andrea Di Benedetto vice presidente nazionale Cna, Claudio Carpentieri responsabile nazionale politiche fiscali Cna, Giacomo Cioni presidente Cna Firenze Metropolitana e Franco Vichi direttore generale Cna Firenze Metropolitana.

Nell’occasione sono stati analizzati i dati emersi dal rapporto 2017 dell’Osservatorio Nazionale Cna sulla tassazione della piccola impresa, che analizza l’andamento della tassazione sulle piccole imprese in 135 città italiane, tra i quali tutti i capoluoghi di provincia.

Firenze è la terza città d’Italia più tassata per l’artigianato e la piccola impresa. Il capoluogo toscano, dunque, con il suo Total Tax Rate al 69,3% sale al terzo posto (insieme con Roma) rispetto al quarto che occupava l’anno scorso, ed è ancora una volta nella top ten delle città italiane che hanno il peso fiscale complessivamente più alto su artigianato e piccola impresa. Il dato cresce rispetto a quello del 2016, che era del 68,5%, e diventa più alto quindi di 0,8%. In un quadro regionale, è notevole la differenza con Arezzo che vanta il Total Tax Rate più basso in Toscana (55,9%). L’aliquota fiscale nazionale arriverà, come dato medio italiano nel 2017, intorno al 61%: Firenze si discosterà di oltre otto punti percentuali.

Il Tax Free day (il giorno dell’anno in cui le attività smettono di lavorare per pagare le tasse e iniziano a produrre reddito) nel 2017 è posticipato di due giorni rispetto al 2016 e sarà il 9 settembre (esattamente come per la Capitale). Questo vuol dire che nel 2017, su un totale di 365 giorni, ne occorreranno 253 per pagare i tributi complessivamente intesi e rimarranno solo 112 giorni per consumi personali e investimenti.

Per Cna si può migliorare, diminuire e semplificare l’impatto del sistema fiscale sulle imprese. Tre le direttrici operative: una più consistente riduzione della pressione fiscale; il capovolgimento della tendenza a trasferire sulle imprese gli oneri dei controlli; l’uso intelligente della leva fiscale per aumentare la domanda interna.

Interessante il dato che arriva Scarperia e San Piero, che sono stati fusi in un unico Comune. La nuova entità amministrativa si colloca all’86 posto in graduatoria rispetto ai 135 comuni esaminati e il suo Tax Free Day cade il 13 agosto (poco meno di un mese prima di Firenze). Rispetto al 2016, c’è stata una diminuzione del livello di tassazione su tutte le aree interessate ma non è semplice il confronto perché quest’anno è stata introdotta l’Iri (Imposta Reddito di Impresa). In sintesi, il Total Tax Rate varia di -2,5%, l’incidenza percentuale dell’erario e Ivs di -2,0%, incidenza imposte regionali di -0,3% e comunali di -0,2%.

 «Cna Firenze ha sempre sostenuto la fusione dei Comuni e oggi, alla luce di questi dati, possiamo dire che avevamo ragione, almeno per quanto riguarda San Piero e Scarperia – ha spiegato Giacomo Cioni, presidente di Cna Firenze -. Dai primi dati in nostro possesso ci sembra che i contributi per l’incentivo alla fusione tra i Comuni abbiano avuto una ricaduta anche sul livello della tassazione e in parte anche sulle nostre imprese, agevolando e sostenendo il loro sviluppo. La frammentazione e la sovrapposizione legislativa impongono costi altissimi al sistema delle imprese che sono ancora costrette a confrontarsi con una pluralità di soggetti e le loro relative regolamentazioni per compiere le operazioni anche più semplici, quelle legate alla nascita e allo sviluppo della propria azienda. Queste sono problematiche non rinviabili».

«Il nostro territorio, il territorio dei comuni toscani, con il suo tessuto di piccole e medie e imprese che hanno saputo esportare nel mondo la qualità e le eccellenze del Made in Florence, del Made in Tuscany e del Made in Italy, è una fonte preziosa di opportunità occupazionali, economiche e di innovazione – ha detto il sindaco di Bagno a Ripoli e responsabile del Dipartimento Finanza Locale Anci Toscana Francesco Casini -. Occorre stare accanto ai nostri imprenditori e alle associazioni che rappresentano le imprese locali, lavorando in sinergia per avere finalmente un fisco che possa dirsi davvero sostenibile ed investimenti strategici per la crescita. Solo così si può dare impulso all’insediamento e allo sviluppo di nuove energie e nuove imprese. I Comuni toscani lo sanno bene e sono in prima linea accanto alle aziende, fiore all’occhiello del territorio. Al di là di ogni parola, una delle prove tangibili è stata anche l’importante accordo per la concertazione siglato tra Anci Toscana e le associazioni di categoria».