Creare le condizioni affinché quello che attualmente costituisce un serio problema per l’ambiente, le imprese e le pubbliche amministrazioni, possa trasformarsi in una maggiore tutela del territorio ed in opportunità economica per i soggetti pubblici e privati. E’ questo il messaggio lanciato in occasione della due giorni di convegno sul tema “I rifiuti inerti provenienti dalle attività di costruzione e demolizione. Da problema a opportunità per le imprese e la pubblica amministrazione” che la Cna territoriale di Ragusa ha promosso in collaborazione con il Libero consorzio comunale.

La prima giornata è stata caratterizzata dalla partecipazione di numerose imprese operanti nei settori delle costruzioni, del trasporto dei rifiuti inerti e dei centri di recupero del territorio provinciale. Loredana Contrafatto, docente all’Università degli Studi di Catania, dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura, ha parlato della filiera del riciclaggio, del recupero e dello smaltimento dei rifiuti inerti provenienti da attività di costruzione e demolizione. Gli argomenti trattati si sono concentrati sulla necessità di creare una filiera del ciclo dei rifiuti inerti organizzata in maniera da rendere fattibile il riutilizzo degli inerti da costruzione e demolizione riciclati. “Le imprese che operano nel comparto dell’edilizia, dal canto loro – spiega Giuseppe Santocono, presidente della Cna territoriale di Ragusa – possono contribuire ad avviare il sistema, attraverso una serie di azioni, che vanno dalla demolizione selettiva al trattamento di recupero dei rifiuti inerti per renderli idonei al reimpiego nel campo delle costruzioni civili.

Le pubbliche amministrazioni ed i privati possono fornire il loro importante contributo prevedendo strumenti che diano impulso all’utilizzo degli inerti recuperati per esempio inserendo premialità nei capitolati di appalto, variando i regolamenti edilizi, chiarendo i termini per l’utilizzo e introducendo forme di incentivazione per i materiali provenienti da riciclo o dal recupero in sito”. La seconda giornata dei lavori è stata, invece, caratterizzata dalla partecipazione dei rappresentanti di alcuni Comuni, degli ordini e dei collegi professionali della provincia. Anche in questa occasione è stata la professoressa Loredana Contrafatto a relazionare parlando dell’utilizzo di inerti riciclati ricavati da macerie di costruzione e demolizione. Il dott. Paolo Ferlisi, project manager, esperto in gestione ed utilizzo dei fondi europei si è soffermato sul tema delle opportunità, derivanti dai finanziamenti europei indirizzati alle imprese e alle pubbliche amministrazioni, in ambito ambientale. L’incontro ha fatto il punto della situazione per quanto concerne lo stato dell’arte in tema di riutilizzo dei rifiuti inerti. E’ emerso un grave ritardo dell’Italia sul riutilizzo anche riferito agli obiettivi europei che fissano un recupero degli inerti entro l’anno 2020 pari al 70%.

Al momento i dati indicano per l’Italia un recupero pari al 10% circa. E’ stata presentata altresì una sperimentazione curata dall’Università di Catania, dipartimento di Ingegneria civile e architettura, avente ad oggetto il “Riuso di materiale proveniente da demolizione di edifici”. “I risultati – chiarisce Giuseppe Brullo, responsabile Ambiente e Sicurezza della Cna territoriale di Ragusa – portano a concludere che, per alcune tipologie di rifiuti, provenienti dal recupero di inerti riciclati da macerie da costruzione e demolizione, utilizzati per il confezionamento di calcestruzzi e come misto per sottofondo stradale, non vengono alterate le caratteristiche fisico–meccaniche del prodotto finale.  In questo senso diventa di fondamentale importanza l’apporto dei professionisti che sono chiamati a fornire un rilevante contributo nell’attuazione delle misure mirate al riutilizzo di aggregati riciclati ridisegnando la progettualità finora applicata”. La Cna, pur essendo consapevole delle difficoltà che il processo di cambiamento impone, intende portare avanti l’obiettivo che si è posta, se possibile, unitamente a tutti i soggetti che possono influire e facilitare lo stesso (Libero consorzio, Comuni, ordini professionali, associazioni di categoria).