Non ci stancheremo mai di ripeterlo: diffidate dagli abusivi. Non vi fidate di chi per far risparmiare qualche euro mette a rischio la vostra sicurezza, la qualità delle riparazioni e l’impatto ambientale. La vicenda della carrozzeria abusiva in una ex stalla ha dell’incredibile, ma purtroppo è solo l’ennesima scoperta di un fenomeno che va contrastato duramente”. Sostiene con forza Andrea Corti, presidente territoriale CNA Servizi alla Comunità e portavoce nazionale CNA Carrozzerie.

“Grande merito va al lavoro dei carabinieri e della polizia municipale – aggiunge il presidente – che sono risaliti all’attività illecita grazie ad alcune segnalazioni. Bene anche la sensibilità dimostrata dai cittadini, che accorgendosi di uno strano via vai hanno voluto fare luce sulla situazione. Questo prova che le campagne di informazione e di sensibilizzazione contro l’abusivismo commerciale, avviate in primis da CNA Reggio Emilia su tutto il territorio provinciale, hanno fatto breccia nella collettività”.

“E’ incoraggiante che emergano questi episodi – continua Corti – perché rappresentano il risultato concreto del nostro costante impegno a tutela delle imprese sane. Imprese che fanno investimenti importanti in termini di formazione, attrezzature automotive, ambiente e sicurezza anche in relazione allo smaltimento rifiuti. Aspetto totalmente trascurato nel caso degli abusivi, come dimostrato chiaramente in questa vicenda”.

Per non parlare della formazione, considerato che l’attività di autoriparatore è condizionata al possesso di una specifica abilitazione per essere esercitata, più che mai ora visto il forte legame all’evoluzione tecnologica di prodotti e attrezzature, così da garantire la sicurezza stradale, fondamentale per la salvaguardia di tutti coloro che circolano per strada.

“Occhi aperti, dunque, e ben vengano le segnalazioni – conclude il presidente CNA Servizi alla Comunità – per individuare e fermare gli abusivi, che rappresentano una concorrenza sleale per il mercato, un danno per l’economia oltre a raffigurare un rischio sia per l’ambiente che per la salute e la sicurezza di tutti i cittadini”.