Mai evento fu così tanto annunciato come la critica situazione del bilancio di Eurofidi, nota da tempo e assolutamente sottovalutata.
Quando la Giunta regionale a febbraio avviò il progetto della nuova Finpiemonte, Rete Imprese Italia evidenziò con forza il tema senza per altro ottenere alcun riscontro concreto.

Oggi viene realizzato  un intervento di emergenza che, lungi dal risolvere i problemi strutturali del consorzio Eurofidi, impegna ulteriori risorse pubbliche senza che la Regione esprima una complessiva e coordinata politica a favore del credito per le imprese piemontesi.

Da marzo Rete Imprese Italia attende dalla Giunta regionale l’apertura di un confronto per dare attuazione agli indirizzi che il Consiglio regionale ha approvato insieme alla legge finanziaria regionale 2016-2020. Nulla è finora successo. Si è appreso invece dai giornali che, su proposta della Giunta, il Consiglio  regionale del  Piemonte ha assunto un provvedimento da 11 milioni di euro a favore peraltro non solo di  Eurofidi, ma anche di Unionfidi.

Con questa operazione la Regione privilegia dunque due soli confidi, distorcendo quindi la libera concorrenza fra i soggetti operanti in Piemonte. Non ultimo, e ci pare cosa di per sé molto delicata, ricordiamo come Eurofidi operi sull’intero mercato nazionale: quindi  le risorse regionali andranno a vantaggio anche di imprese non piemontesi.

Per Rete Imprese Italia rimangono fermi gli impegni approvati dal Consiglio regionale del Piemonte che danno indirizzi precisi alla Giunta:  in sede di approvazione della legge finanziaria 2016 – 2018 è stato approvato un collegato ben preciso sulle politiche a favore dell’accesso al credito per le Pmi.  Per Rete Imprese Italia questi sono gli unici interventi che possono portare beneficio e tutela reali al sistema delle piccole e piccolissime imprese.

E’ a fronte di tali motivazioni, oltre che per senso di responsabilità, che Rete Imprese Italia ha deciso di non partecipare all’assemblea del 28 luglio di Eurofidi, in relazione al cui futuro permangono comunque tutti i motivi di preoccupazione.

In tale prospettiva è indispensabile che la Regione Piemonte attivi urgentemente un tavolo di lavoro sulle problematiche del credito, in attuazione degli indirizzi approvati dal Consiglio regionale insieme alla legge finanziaria regionale 2016-2020.

Nella Regione operano altre strutture che hanno superato il vaglio della Banca d’Italia e  svolgono il loro compito di sostegno alle imprese: la Giunta regionale deve portare avanti una politica complessiva di sostegno del credito per le imprese piemontesi, evitando operazioni “tampone”.
 

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