Foto Carra Parma

No a nuove misure restrittive come quelle che stanno mettendo in ginocchio il tessuto produttivo dell’Italia e dunque l’economia del Paese. L’attività delle Regioni va portata quanto prima alla normalità”. È una richiesta unitaria quella che arriva a tutte le istituzioni, dal Governo ai presidenti di regione, da parte delle tre CNA di Emilia Romagna, Veneto e Lombardia. I rappresentanti del mondo dell’artigianato nei giorni scorsi hanno dato vita a una task force con l’obiettivo di creare, pur enell’emergenza, un coordinamento che ora chiede un’inversione di rotta anche dal punto di vista della narrazione. “Nelle nostre regioni si cerca di lavorare e andare avanti a produrre, nonostante tutto – è il messaggio – no dunque a ulteriori limitazioni e sensazionalismi che contribuiscono a dare un’idea sbagliata dei nostri territori”.

Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto rappresentano da sole il 40% dell’economia nazionale e oltre il 50% dell’export – dichiara il presidente di CNA Emilia Romagna, Costantini – Non è la prima occasione in cui come CNA dimostriamo di sapere affrontare sfide difficili agendo come un vero sistema e anche di fronte a questa emergenza le tre regioni in cui si sono registrati più casi di infezione e che più di altri territori stanno subendo le conseguenze delle drastiche misure di contenimento, hanno scelto il gioco di squadra costituendo una task force inter-regionale connessa in tempo reale con CNA nazionale per permettere a tutti gli interlocutori di poter agire nelle migliori condizioni e disporre delle medesime informazioni nel confronto con i propri livelli istituzionali: le CNA territoriali con i comuni e gli enti locali, le CNA regionali con la regione e CNA nazionale con il Governo ed i ministeri”.

“L’appello che rivolgiamo alla politica a tutti i livelli nasce dal coordinamento delle tre CNA che in questi giorni sono state impegnate a raccogliere le tante segnalazioni giunte dal mondo dell’impresa su cui pesano gli effetti dell’allarme e il danno di immagine nei confronti del nostro Paese – dichiara il presidente della CNA del Veneto, Alessandro Conte – Fatta salva la necessità di garantire la salute dei cittadini è necessario agire con misure realmente proporzionate all’emergenza. I veneti non hanno mai avuto paura: dall’’acqua granda’ a Venezia, fino alla tempesta Vaia, le nostre imprese hanno sempre dato prova di sapersi rimboccare le maniche. Ma ogni giorno di stop che passa mette a rischio la sopravvivenza di un’attività. Nei prossimi giorni scatterà la conta dei danni: per questo chiediamo con forza al Governo e alla regione di mettere a disposizione risorse adeguate”.

Il presidente di CNA Lombardia, Daniele Parolo, segnala il conclamarsi di un clima di allarme da temperare con lucidità e razionalità: non possiamo permetterci una paralisi economica che sta investendo le regioni più produttive del Paese. Le tre regioni e il Governo centrale dovranno necessariamente mettere in campo fondi strutturali e misure per incentivare, in modo diretto ed indiretto, le micro e piccole imprese, al fine di reinnescare un percorso di ritorno alla crescita. Auspichiamo che il Governo aumenti l’intensità e allarghi gli orizzonti dei primi provvedimenti presi ben al di là delle zone rosse”.