Dal DL Fiscale un’altra tegola sulla liquidità delle imprese

Il Decreto Fiscale all’esame del Parlamento rischia di provocare gravi problemi di liquidità alle imprese. L’allarme è stato lanciato dalla CNA e dalle altre organizzazioni che aderiscono a Rete Imprese Italia in occasione dell’audizione in commissione Finanze della Camera sul provvedimento.  Il decreto infatti provoca una vera e propria stretta sui versamenti e/o sulle compensazioni fiscali che potrebbe creare seri problemi di liquidità alle imprese, specialmente quelle che si trovano in situazioni croniche di crediti fiscali. Una vera punizione in particolare per le imprese dell’edilizia grazie ai regimi del “Reverse charge” e dello “split payment” nonché della ritenuta dell’8% sui bonifici relativi a spese per cui è concessa una detrazione fiscale. Prima, con regimi fiscali vessatori, si creano le premesse per creare nelle imprese situazioni creditorie fiscali croniche e poi si impedisce di utilizzare quei crediti fiscali generati per effettuare i versamenti fiscali.

I rilievi al Dl Fiscale si estendono anche alla lotteria degli scontrini e alle sanzioni per chi non accetta pagamenti elettronici. In particolare incentivare l’utilizzo dei pagamenti elettronici non deve significare penalizzare il legittimo uso dei contanti. Un approccio corretto deve far leva su meccanismi generalizzati di cashback e sul credito d’imposta sul monte commissioni a carico delle imprese. Al riguardo è necessario un consistente calo di costi e commissioni che gravano su consumatori e imprese, in particolare sui micropagamenti. Dovrebbe essere valutato l’azzeramento delle commissioni sui pagamenti inferiori a 15 euro oppure, in alternativa, la sospensione dell’obbligo di accettare pagamenti elettronici che prevede una sanzione sproporzionata specialmente per i piccoli importi.

Sulla lotteria degli scontrini è stato sottolineato che mancano le condizioni per ipotizzarne l’avvio dal primo gennaio 2020. È auspicabile una proroga al primo luglio e una riduzione delle sanzioni. L’operazione infatti richiede un adeguamento dei registratori telematici e interesserà una vasta platea di operatori.