Il Parlamento Europeo ha di recente pubblicato uno studio che analizza gli effetti delle iniziative finanziate dal Dispositivo europeo per la ripresa e la resilienza (RRF) per sostenere la digitalizzazione delle PMI.

La digitalizzazione può essere un forte propulsore per la crescita economica attraverso le sue innovazioni e il miglioramento dei processi interni alle imprese.

Ciononostante le PMI europee non sfruttano ancora a pieno le opportunità del mondo digitale. In questo contesto, il Dispositivo europeo per la ripresa e la resilienza offre l’opportunità di raddrizzare il tiro fornendo finanziamenti a supporto di una transizione digitale. In particolare, l’Italia ha scelto di dedicare il 25.1% del suo budget RRF alla transizione digitale, circa il 30% del quale destinato alla digitalizzazione delle imprese (tra cui le PMI).

Lo studio in questione rivela che, nonostante gli incentivi e lo sviluppo portati dal Dispositivo, restano ancora delle criticità da colmare. Queste derivano dalla mancanza di obiettivi volti a risultati, dalla complessità di alcuni sistemi e da finanziamenti non adeguati alle ambizioni di alcuni obiettivi prefissati.

FOCUS ITALIA
Lo studio del Parlamento europeo comprende un’analisi dell’evoluzione della strategia italiana sulla digitalizzazione delle PMI, rilevando come nel PNRR italiano siano incluse misure ambiziose. L’obiettivo è quello di sostenere una quarta rivoluzione industriale, digitale nello specifico, per dare vita ad una nuova “Transizione 4.0”.

Lo studio della commissione ECON rivela tuttavia alcune potenziali criticità:

  • a causa dell’impostazione della strategia italiana, la digitalizzazione potrebbe avere un effetto rilevante solo su imprese medie e ben sviluppate e su start-up tech. Le piccole imprese potrebbero invece essere lasciate in secondo piano;
  • il sistema di credito fiscale per accelerare la trasformazione digitale potrebbe generare un approccio opportunistico su progetti di investimento già esistenti, piuttosto che incentivare nuove opportunità;
  • l’assenza di parametri e obiettivi potrebbe compromettere l’efficienza della strategia;
  • non sono previste misure specifiche riguardo allo sviluppo nel campo di IA e Big Data.

Lo studio completo è disponibile in inglese al LINK.