Con la presentazione del settore delle manifatture, avvenuto in Sose il 27 giugno, che ha fatto seguito alle precedenti presentazioni degli altri macro-settori delle attività dei servizi, del commercio e delle professioni, è iniziato formalmente il passaggio dagli studi di settore agli ISA (Indicatori Sintetici di Affidabilità).

Già a valere dal periodo d’imposta 2017, infatti, saranno approvati e quindi operativi 70 Isa, che riguarderanno circa un milione e mezzo di contribuenti. Tra questi 15 riguardano le attività del settore manifatturiero, 9 delle professioni, 29 del commercio e 17 il settore dei servizi.

Molto importante sarà il ruolo del nuovo strumento di valutazione delle imprese, che prevedendo un punteggio da un valore minimo di 1 ad un massimo di 10, consentirà di definire il grado di affidabilità fiscale dell’impresa attraverso la media di indicatori elementari tesi a verificare la coerenza della gestione aziendale, anche con riferimento a diverse basi imponibili.

In sintesi, gli Indicatori Sintetici di Affidabilità fiscale hanno la finalità di rafforzare la “compliance” che potrà essere raggiunta, però, solo se saranno forniti obiettivi, anche diversi, ma raggiungibili da parte dei contribuenti per ottenere i relativi benefici premiali. I meccanismi del quadro normativo degli ISA sono ora contenuti nell’art.9-bis del DL 50/2017, convertito in Legge 96/2017 pubblicata il 23 giugno scorso.

Con gli studi di settore veniva definito un valore puntuale di ricavi di riferimento per evitare eventuali rischi di accertamento e solo in parte per “premiare” con specifici benefici i più virtuosi. Ora il punteggio di valutazione ottenuto con gli Isa, costruito su più elementi oggetto di valutazione e su otto anni e non più su uno solo, consentirà di ottenere una graduazione della scala dei punteggi che, una volta definita, consentirà di conoscere il livello oltre il quale il rischio di accertamento viene di fatto annullato o fortemente ridotto (ad esempio con almeno 6). Ma è previsto che siano definiti anche ulteriori livelli di valutazione (es.: punteggio almeno pari all’8), che consentirebbe a tali imprese, il riconoscimento di effettivi vantaggi premiali quali:

  1. l’esonero dal visto di conformità per compensazioni o rimborsi per ammontari di credito superiori agli attuali 5 mila euro,
  2. l’esclusione dalla disciplina delle società non operative ed in perdita sistemica;
  3. esclusone da qualsiasi altro accertamento basato su presunzioni ed esclusione dal redditometro;
  4. la riduzione dei termini per l’accertamento di almeno un anno.

Devono quindi ora essere approfonditi nei tavoli di lavoro specifici per singoli ISA, già calendarizzati (cfr. notizia del 16 giugno 2017), le caratteristiche e le peculiarità delle attività oggetto dell’analisi affinché lo strumento possa rappresentarle in modo più fedele ed efficace possibile.

A tal fine, quindi risulta indispensabile il ruolo degli imprenditori del comparto di riferimento sia per consentire agli stessi di conoscere i nuovi meccanismi che stanno alla base del nuovo strumento, ma anche per consentirgli di fornire un contributo attivo in sede di costruzione che solo chi conosce l’attività oggetto dell’analisi può portare proficuamente ai tavoli. Tutte le unioni CNA sono invitate a trovare per tempo degli imprenditori che possano portare un contributo fattivo alla costruzione dei nuovi Indicatori Sintetici di Affidabilità nell’ambito delle prossime riunioni.

CNA è quindi pronta, con l’aiuto imprescindibile degli imprenditori, a rappresentare le diverse categorie ai tavoli di lavoro e a portare agli interlocutori (Governo, Ministero delle Finanze e Agenzia delle entrate) i contributi utili affinché lo strumento sia davvero un punto di inizio per la costruzione di un nuovo rapporto tra fisco e imprese.