L’istituto della rottamazione delle cartelle emesse dall’Agente di riscossione (Equitalia), considerata l’enorme mole di debiti accumulati, è diventata una esigenza sistemica che, tuttavia, pone seri problemi di equità per le tante imprese che hanno sempre pagato con regolarità le imposte.

Come è stato detto in più occasioni, il problema, pertanto, deve essere risolto intervenendo sul sistema fiscale in termini di riduzione della pressione fiscale, ma anche modificando la disciplina della riscossione coattiva per agevolare ulteriormente i contribuenti nella possibilità di onorare i propri debiti fiscali. A tal fine serve:

1)ridurre ulteriormente le sanzioni di omesso versamento nelle ipotesi in cui non si riesca a versare quanto fedelmente dichiarato;

2)eliminare l’aggio di riscossione, ora previsto al 3%, nelle ipotesi in cui il contribuente versi nei termini il debito emergente dalla cartella di pagamento emessa dall’Agente della riscossione;

3)migliorare il sistema della rateizzazione dei debiti emergenti dagli avvisi bonari, uniformandolo al sistema di rateizzazione dei debiti iscritti a ruolo;

4)adeguare la misura degli interessi maturati sui debiti fiscali, ora previsti al 3,5% (4,5% in caso di rateizzazione), alla misura degli interessi applicati sui crediti vantati dai contribuenti ed in attesa di rimborso, attualmente al 2%, e solo dopo 9 mesi nei quali la misura degli interessi è pari a  zero.

Oltre a questi aspetti, nelle sedi opportune si è anche sottolineato che lo stesso istituto della rottamazione (vedi quanto si dirà nella circolare allegata), cosi come attualmente in vigore, presenta degli aspetti di iniquità, peraltro a svantaggio dei tanti contribuenti che volendo comunque adempiere all’onere tributario, si sono impegnati a rispettare un piano di rateizzazione approvato dall’ente di riscossione.

Questi soggetti, se intendono chiedere legittimamente la rottamazione delle cartelle emesse entro il 31 dicembre 2016, possono sospendere il pagamento delle rate dovute dal 1° gennaio 2016 al pagamento della prima rata della rottamazione, ma se lo fanno avranno la brutta sorpresa di avere, se richiesto, un DURC negativo (vedi messaggio INPS del 24 febbraio 2017 n. 824). Secondo le stime della CNA circa 300 mila imprese potrebbero avere l’impossibilità di partecipare alle gare e agli appalti pubblici, se intendono voler rottamare le cartelle di Equitalia (vedi nota 10 aprile 2017 sito web CNA). Abbiamo notizia che nel decreto legge con cui il Governo attua la manovra di 3,4 mld per rispettare l’impegno con l’Europa di sistemare i conti pubblici, è stata inserita una norma che consente alle imprese di ottenere, se richiesto, un durc positivo all’atto della presentazione della domanda di rottamazione.