Alla soglia degli 85 anni è morto Bruno Gambone. Una grave perdita per l’arte italiana e internazionale, un vuoto immenso nella famiglia della CNA. Era stato presidente per un decennio della nostra Asnart, della quale attualmente era presidente onorario.
Guido Gambone era nato il 18 ottobre del 1936 a Vietri sul Mare, porta della Costiera Amalfitana, una delle capitali della ceramica. Ed era figlio d’arte. Il padre, Guido, di origini irpine, è uno dei grandi nomi dell’arte faenziera del novecento alla quale approdò giovanissimo “tradendo” le origini familiari borghesi.
Bruno si era trasferito con la famiglia a Firenze a dieci anni e si era avvicinato alla ceramica adolescente, nell’atelier del padre. Ma, determinato ad affermarsi in maniera autonoma, si era dedicato ad altre esperienze artistiche (dalla decorazione di stoffe alla pittura su tela) prima di trasferirsi negli Usa. A New York frequentò e collaborò con artisti del calibro di Robert Rauschenberg, Roy Lichtenstein e Andy Warhol, compiendo molteplici escursioni in diverse discipline dell’arte e dello spettacolo.
Per il ritorno in Italia scelse Milano, allora una delle capitali dell’avanguardia europea, entrando in contatti con artisti quali Lucio Fontana e Paolo Scheggi e dedicandosi, tra l’altro, alla realizzazione di oggetti di arredamento e di gioielli. Ma nel ’69, con la morte del padre, tornò a vivere a Firenze stabilmente dedicandosi, altrettanto stabilmente, alla ceramica per inanellare successi, decennio dopo decennio. Ma trovando il tempo per dedicarsi all’associazionismo. Ciao, Bruno. Mancherai a noi, mancherai all’arte.
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