È welfare se fa bene. E di bene ne ha fatto nei suoi dieci anni di vita Sanarti, il fondo sanitario integrativo di cui fanno parte CNA e le altre organizzazioni artigiane con i sindacati dei lavoratori. Proprio oggi Sanarti ha festeggiato il decennale a Roma in una iniziativa di grande successo. Traguardo e insieme punto di partenza per altri – si spera – successi.

Ad aprire l’iniziativa è stato il presidente di Sanarti, Claudio Giovine, direttore del dipartimento economico della nostra Confederazione. Giovine ha esordito ricordando i numeri del fondo: gli iscritti hanno superato quota 600mila, facendo di Sanarti il terzo fondo contrattuale italiano per dimensione. Nel 2021 Sanarti ha erogato 190mila prestazioni dirette e 90mila a rimborso per un valore complessivo di oltre 60 milioni. Soprattutto, Sanarti – ha spiegato il presidente del fondo – è un modello all’avanguardia che si sta affermando e facendo sempre più apprezzare, tanto che la sua attività riesce a non provocare contenzioso né con gli iscritti né con le strutture sanitarie, a riprova della soddisfazione degli utenti. Il livello di attività raggiunto dal fondo – ha rilevato Giovine – impone ora di adottare scelte che garantiscano stabilmente l’equilibrio tra contributi e prestazioni al fine di consentire agli iscritti di continuare a beneficiare anche in futuro di questa componente aggiuntiva di retribuzione e a Sanarti di mantenere livelli elevati di qualità ed efficienza.

Giovine ha tenuto a precisare che lui e lo stato maggiore del fondo hanno molto chiara la funzione integrativa e non sostitutiva della sanità pubblica. Al Servizio sanitario nazionale viene nel contempo riconosciuto da tutte le parti costituenti un ruolo preminente: la sanità pubblica deve avere sempre un carattere prioritario nelle scelte del governo.

Per concorrere all’obiettivo della massima tutela della salute, Sanarti si sta concentrando su prestazioni e servizi non previsti dai Livelli essenziali di assistenza che il Ssn è tenuto a fornire a tutti i cittadini tramite le regioni. Lo sta facendo per le cure odontoiatriche e per la prevenzione ma anche per il sostegno alla maternità o per i sussidi a occhiali et similia. A Sanarti si sta studiando pure la possibilità di estendere su base volontaria la copertura ai lavoratori iscritti una volta andati in pensione. Al fondo, però, vogliono fare la propria parte anche nel campo delle prestazioni inserite nei Lea. “Crediamo di essere una risorsa e siamo disponibili a dare il nostro apporto – ha concluso Giovine – intendiamo il welfare come un sistema di azioni mirate a migliorare la salute il benessere dei destinatari di interventi. Il welfare è fatto bene se migliora concretamente la qualità della vita delle persone. E se impiega in maniera efficiente le risorse, in modo trasparente, inclusivo ed equo. Per noi welfare è se fa bene. Questa è la nostra visione, questo è il nostro impegno”.

L’iniziativa è poi proseguita con l’intervento di Chiara Sgarbossa, direttrice dell’Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano che ha parlato di telemedicina, approdo dell’evoluzione della Sanità del futuro grazie ai fondi del Pnrr.

Il professore Luca Nogler, docente di Diritto del lavoro alla facoltà di Giurisprudenza all’Università degli studi di Trento, si è invece soffermato sulle sfide che la sanità non solo pubblica, ma anche quella private sono chiamate ad affrontare in futuro; la prima è quella della non autosufficienza.

Dopo un intenso monologo sull’importanza della cura dell’attrice Lella Costa, è intervenuto il ministro della Salute, Roberto Speranza che ha accolto la richiesta di un tavolo di interlocuzione per costruire un Patto Paese: “per il rilancio dell’Italia il primo punto è avere un Servizio sanitario nazionale più forte e per fare questo serve un grande Patto Paese, in cui i soggetti dell’ambito salute devono fare ognuno la propria parte. Questa è la nostra sfida, da parte mia c’è grande disponibilità al confronto. So che tra le vostre richieste c’è anche quella di un momento più formale, di un tavolo di interlocuzione. Io sono contentissimo di poter promuovere tutti i livelli di partecipazione e di confronto proprio sulla base di questa idea, di questo Patto Paese. Il vostro lavoro può e deve essere in sintonia con il lavoro che stiamo facendo. C’è lo spirito giusto non di contrapposizione tra i pezzi, ma di integrazione, di lavoro condiviso, di complementarità, e questo è il senso della sfida di tutto il comparto Salute. Un’integrazione intelligente deve avere un obbiettivo, rendere migliore la vita del cittadino, rendere migliore la vita delle persone.”

In un video messaggio, il presidente della Conferenza delle Regioni e Province Autonome, Massimiliano Fedriga ha sottolineato quanto sia importante l’integrazione tra sanità pubblica e privata per garantire il diritto alla salute dei cittadini.

I saluti e i ringraziamenti di Claudio Sala, vicepresidente Sanarti, hanno chiuso la manifestazione, moderata dalla giornalista Tiziana Panella.