Si è tenuta oggi pomeriggio presso la 13° Commissione Ambiente del Senato l’Audizione di CNA e Rete Impresa Italia sulla Relazione della Commissione Europea in merito all’attuazione del piano d’azione comunitario per l’economia circolare.

CNA ha colto favorevolmente la spinta che l’UE ha voluto dare sull’Economia circolare, attraverso il Pacchetto adottato a fine 2015.

Una serie di proposte che cadono in un periodo di rinnovato interesse su questi temi come dimostrato dalla emanazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile dalla firma dell’Accordo di Parigi sul clima. Obiettivi importanti, che rischiano però di risultare fragili se non adeguatamente accompagnati da politiche coerenti e misure concretamente applicabili.

Alla luce di ciò, riteniamo fondamentale che l’Europa prosegua nel suo impegno forte su questi temi, recuperando il ruolo di traino sulla sostenibilità che da sempre ha caratterizzato le politiche comunitarie.

Riteniamo inoltre che la capacità di raggiungere i nuovi obiettivi dovrà necessariamente passare da un adeguato coinvolgimento dell’intero sistema economico caratterizzato, in Italia come in Europa, dalla piccola e media impresa diffusa e radicata sul territorio.

Oltre a quello già espresso in precedenti audizioni, abbiamo avanzato alcune ulteriori proposte:

  • Conciliare tutela dell’ambiente e semplificazione (sfatiamo l’idea che solo norme estremamente complesse tutelino l’ambiente: spesso è vero il contrario); rimuovere tutte quelle norme che ostacolano lo sviluppo di un modello di economia circolare.
  • Definire una strategia pluriennale, incentrata su obiettivi ma, soprattutto, realizzata attraverso strumenti concreti in grado di sostenere gli investimenti delle imprese, anche le più piccole. Solo attraverso politiche solide possono essere sostenuti gli investimenti delle imprese in questo settore.
  • Migliorare la nostra capacità di sfruttare le risorse economiche esistenti, soprattutto quelle europee che molto puntano sui temi dell’economia circolare, della green economy, della sostenibilità in generale.
  • Creare sinergie, tra imprese, ma soprattutto tra imprese – PA – mondo della ricerca.
  • Nell’immediato, prevedere una nuova delega sui temi ambientali, con l’obiettivo di garantire una legislazione più coerente con un modello di economia circolare, e definendo un percorso di medio lungo termine volto non solo a recepire ma a valorizzare e potenziare l’impatto delle politiche necessarie ad attuare gli impegni assunti su questi temi.