Efficientamento energetico in recupero, investiti 3,3 miliardi nel 2018

Dati incoraggianti sul trend di crescita dell’efficientamento energetico in Italia. Il Rapporto annuale ENEA sull’efficienza energetica giunto all’ottava edizione fotografa i progressi realizzati lo scorso anno. Nel percorso verso la decarbonizzazione l’efficienza energetica sconta un certo ritardo (l’obiettivo al 2020 è raggiunto per appena i 2/3) sebbene nel corso dell’ultimo anno abbia guadagnato terreno rispetto al trend delle rinnovabili.

Attraverso lo strumento delle detrazioni fiscali – che si confermano lo strumento principe di tutto il set delle misure di sostegno – solo lo scorso anno sono stati realizzati 334.000 interventi (oltre 3,6 milioni a partire dal 2007), mobilitando 3,3 miliardi di euro di investimenti privati destinati in particolare al settore residenziale. Di questi, oltre un miliardo hanno riguardato la sostituzione di infissi, 900 milioni la coibentazione dell’involucro edilizio e 870 la sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale.

La crescita degli investimenti per la riqualificazione del parco immobiliare – in particolare rispetto agli interventi più performanti come il cappotto termico – alimenta l’entusiasmo di ENEA, secondo il quale il mercato della riqualificazione energetica dell’edilizia privata si è finalmente avviato lungo un percorso di maggiore efficienza.

Sebbene infatti anche l’efficientamento del settore industriale stia registrando valori positivi (con ulteriori importanti margini di crescita per il futuro), l’obiettivo principale resta riuscire ad intensificare gli interventi sul settore residenziale per abbatterne l’alto livello emissivo. In particolare, per il conseguimento dell’obiettivo al 2030 (43%) si dovrà intervenire principalmente sui condomini, anche in vista delle ricadute sociali che tali interventi produrrebbero in termini di riduzione della povertà energetica.

Il Rapporto ENEA 2019 disegna quindi un quadro incoraggiante in cui, come ha sostenuto lo stesso Presidente Federico Testa, va sostenuto in particolare lo sforzo delle PMI per l’efficientamento dei processi produttivi. L’intenzione di valorizzare il ruolo potenziale che le piccole imprese possono svolgere nella traiettoria verso la decarbonizzazione e nel raggiungimento degli obiettivi nazionali di efficienza energetica contrasta, tuttavia, con recenti interventi del legislatore su alcuni strumenti pubblici per il sostegno all’efficienza energetica, quale quello della cessione del credito ai fornitori contenuto nel DL Crescita.

Un intervento che di fatto altera le condizioni di concorrenza nel mercato dei servizi di efficienza energetica, favorendo pochi operatori strutturati e provocando restrizioni alla libertà di scelta dei consumatori.

Tale contesto normativo è certamente penalizzante per le PMI, che si ritrovano a dover competer sul mercato in una condizione di svantaggio rischiando in tal modo di perdere importanti spazi di attività.