La cacciatrice di storie. Quando l’artigianato diventa un viaggio attraverso l’Italia
Marisa è un’impiraressa, infila perline di vetro di Murano. Quelle che nel passato erano utilizzate come merce di scambio, trasportate dai mercanti in fili colorati, lunghi a seconda del loro valore. Marisa lo racconta di notte, tra le calli veneziane, intrecciando perle di vetro e storia. Una guida d’eccezione, e soltanto una delle tante storie ‘scovate’ da Eleonora Odorizzi, fondatrice insieme al marito Andrea Miserocchi, di Italianstories.it, il portale che fa incontrare artigianato e turismo, vecchie storie con nuove, indimenticabili, esperienze. Tra i progetti vincitori del Premio Cambiamenti, organizzato da CNA in occasione del suo 70° anniversario, per la sezione ‘Promozione dell’Italia’.
Eleonora, oggi 43enne, di Riva del Garda, si laurea in Architettura e da subito sviluppa un profilo più da progettista che da architetto. “Nei primi anni – racconta – mi sono occupata di allestimenti di spazi, installazioni interattive, con un occhio sempre attento alla cultura e al turismo”.
Poi a un certo punto, insieme al marito, sente l’esigenza di realizzare qualcosa di suo, “un progetto che raccontasse quello che siamo. L’artigianato è sempre stata una delle mie passioni e con il turismo rappresenta uno degli asset fondamentali del nostro paese – spiega – ma immaginando di promuoverli insieme, ci siamo accorti che inspiegabilmente non avevano un punto d’incontro. E così unendo una terza passione, il digitale, è nato Italianstories”.
Eleonora e Andrea partecipano e vincono un bando europeo per nuove imprese e nel 2014 danno vita alla società – alla quale oggi collaborano altre tre persone, tra soci e collaboratori – che nel gennaio 2015 lancia il portale.
“L’artigianato è un’importante chiave di lettura del territorio – continua Odorizzi -. Ci siamo immaginati uno strumento che prima di tutto raccontasse gli artigiani, che non fosse una mera vetrina, ma anche una fonte alternativa di sostentamento. Le persone amano conoscere la storia dietro un prodotto, vederlo nascere e anche provare a realizzarlo, non necessariamente per comprarlo. Tutto questo ha un valore, in termini di tempo e quindi anche economico, che spesso gli artigiani non sanno quantificare e sfruttare a pieno”.
Italianstories.it finora ha raccontato e offerto 250 esperienze, in italiano e inglese, per un totale di circa 2000 corsi comprati. Dalla semplice visita alla bottega artigiana, ai workshop di 2-3 ore in cui si realizza un prodotto, fino all’esperienza special o al tour di una settimana. “Realizziamo anche formazione – continua Eleonora – quello che più mi ha stupito è capire che spesso gli artigiani non hanno la consapevolezza dell’enorme valore che rappresentano, così come manca ancora una coscienza delle opportunità che il digitale offre loro”.
Un gap che colpisce soprattutto il Sud. E se Toscana, Umbria, Trentino e Veneto vanno forte, a mancare in maniera significativa nella mappa di Italianstories sono Sicilia, Sardegna, ma anche Matera. I corsi più richiesti sono quelli che riguardano tessitura, ceramica e legno, “perché apparentemente materiali più semplici da manipolare – spiega Eleonora – e forse perché presenti in tutto il Paese”.
Ma si tratta di un amore e un interesse diffuso anche oltreconfine. Basti pensare che “Mani. Viaggia nella bellezza”, il libro che racconta 28 artigiani di Italianstories, pubblicato grazie ad una raccolta crowfunding, è stato richiesto e spedito in tutto il mondo: dall’India, al Giappone, passando per Canada, Sud Africa e le Hawai. Perché la bellezza italiana, da qualsiasi punto di vista la si guardi, sta tutta lì: nel saper fare, che è prima di tutto sapere artigiano.