L’ingegnere che sfida le multinazionali informatiche con i talenti siciliani
E’ stata premiata, in occasione del 70° anniversario della CNA, in rappresentanza dei giovani imprenditori. “Ma ho 35 anni – puntualizza Elisa Fazio – all’estero non sono più considerata una giovane risorsa”, eppure in molti hanno cercato di portarcela via, investendo su di lei e il suo progetto. Un software che in pochi minuti, partendo da informazioni base, permette di costruire un sito Internet in maniera semplice e gratuita. “La Sicilia è una terra ricca di talenti, solo che tutti se ne vanno. Io ho deciso di restare e di provare a farli tornare, ma servono incentivi e misure per lavoratori altamente qualificati. Li ho chiesti anche al Ministro Boschi”.
Elisa si laurea a Catania in ingegneria edile, con una specializzazione in sistemi informatici territoriali. Per sei anni lavora come consulente per multinazionali ed enti, occupandosi di digitalizzazione. Parallelamente, col fratello Flavio, inizia a realizzare siti Internet per privati.
“I nostri primi siti hanno riscosso un enorme successo e piano piano ci siamo ritrovati ad avere sempre più clienti – racconta -. E’ stato per rispondere alle loro continue richieste di aggiornamenti e modifiche, che spesso arrivavano tutte insieme, magari a capodanno, che nel 2010/11, quasi senza accorgercene, abbiamo realizzato una piattaforma che consentiva la gestione e creazione in autonomia di siti web”.
E così nel 2011 Elisa fa il grande salto: abbandona la carriera da consulente per dedicarsi interamente a ‘Flazio’, la piattaforma che nel giro di pochi anni cresce fino a diventare competitor di colossi stranieri da 5000 dipendenti. “Noi siamo solo in dodici e ce la battiamo con questi giganti in tecnologia, ma naturalmente sui tempi e l’investimento in marketing non possiamo competere. Ma siamo stati i primi, per esempio, a importare dai social network i siti Internet e riviste internazionali ce ne hanno reso merito”. In pochi anni Flazio ed Elisa (è tra le quattro italiane fra le 100 migliori imprenditrici europee) hanno collezionato premi e vittorie internazionali, come il californiano ‘Mind the bridge’, prestigioso premio riservato alle startup tecnologiche di tutto il mondo.
“Il concorso accese i riflettori su di noi, cambiò completamente l’atteggiamento delle banche – le stesse che ci avevano proposto un’ipoteca sulla casa di mia madre per un prestito – e una cordata di imprenditori siciliani investì nella piattaforma 400 mila euro. Ci fu anche una proposta di imprenditori romani, ma saremmo dovuti andare a Roma e quindi rifiutammo”.
Tra gli obiettivi di Elisa, infatti, c’è quello di contribuire all’occupazione e al ritorno dei talenti della sua terra, con progetti e collaborazioni che partono già nelle scuole. “Ormai siamo visti come un’opportunità per tornare in Sicilia, una speranza, quando il primo pensiero da laureati è sempre stato andarsene. Il problema è che, mentre per assumere personale non qualificato esistono incentivi, per le alte competenze non è così. Io vorrei assumere un bravissimo programmatore che lavora a Dublino, per esempio, ma come posso essere competitiva se per 3300 euro che sborso come datore di lavoro, posso offrirgliene circa 1280 netti? All’estero ne guadagnano almeno 4000 e quindi con grande rammarico decidono di non tornare. Esistono incentivi per nascere, ma non per far vivere le imprese. ‘Aiutateci a crescere, perché significa far crescere il Paese’. E’ l’appello che ho rivolto al Ministro Boschi, in occasione della celebrazione del 70° CNA. Speriamo che il governo lo accolga. L’Italia sta perdendo i suoi talenti”.