Aiuti di Stato, insufficiente la proroga decisa dalla Commissione UE

“Le Pmi fanno fronte comune in Europa sulle politiche energetiche e chiedono a Ursula Von der Leyen, Charles Michel e ai Governi nazionali di non essere più prigioniere di pur necessarie misure contingenti: urgono scelte strategiche comuni a livello europeo, di medio – lungo periodo”.

L’artigianato e le Pmi in Europa chiedono unite al Consiglio europeo e alle politiche nazionali una risposta comune all’altezza delle sfide di politica energetica per l’Ue: su questo si giocherà la sopravvivenza delle micro Pmi e il destino e futuro dell’Ue. La recente accelerazione della crisi energetica e delle materie prime mette a repentaglio l’attuale ripresa dalla pandemia e mette a rischio anche la già complessa transizione verde per le micro Pmi.

Con una lettera inviata al presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, e alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, l’artigianato e le Pmi europee aderenti a SMEunited – di cui CNA è organizzazione fondatrice – chiedono all’unisono e senza distinzioni, non soltanto misure straordinarie e contingenti, ma misure strategiche comuni e più efficaci per attenuare anche nel medio-lungo periodo le conseguenze negative del drammatico aumento dei prezzi dell’energia sull’economia europea.

Già prima della guerra russa e delle relative sanzioni economiche, i prezzi elevati dell’energia e l’interruzione delle catene di approvvigionamento hanno aumentato i fattori di incertezza, frenando la ripresa delle Pmi, come anche dimostrato nell’ultimo barometro delle Pmi dell’Ue, pubblicato sul sito di  SMEunited e ribadito anche in occasione del “Summit Sociale Tripartito”, tenutosi a Bruxelles il 23 marzo.  Il Summit ha confermato come l’artigianato e le Pmi nell’Ue stiano facendo il possibile per offrire un rifugio e un’opportunità per il lavoro e l’inclusione con l’apprendistato per i profughi dall’Ucraina e per quelli provenienti da altri paesi terzi.

Dopo l’invasione russa dell’Ucraina, la crisi energetica ha amplificato la già difficile condizione per operare delle micro Pmi mettendo a rischio sempre più la loro continuità economica. Allo stesso tempo, alcuni fornitori di energia beneficiano di enormi profitti imprevisti a seguito dell’attuale Regolamento 2019/943/Ue sulla fissazione dei prezzi dell’energia e coerenti azioni di policy a livello nazionale ed europeo.

 

Possibili azioni politiche a livello nazionale

Gli Stati membri dovrebbero:

  • avvalersi delle possibilità offerte dal nuovo Quadro per la gestione della crisi sugli aiuti di Stato, di sostenere le Pmi già colpite dagli effetti della crisi ucraina e dall’inasprimento dei prezzi dell’energia
  • sfruttare le possibilità di ridurre le imposte sull’energia, i prelievi sull’energia e l’Iva sull’energia ai livelli minimi previsti dalla legislazione europea
  • valutare la fattibilità di massimali tariffari per l’energia
  • essere invitati a utilizzare le raccomandazioni formulate dalla strategia europea “REPowerEU”.

 

Azioni politiche a livello europeo
  • I regolatori europei dovrebbero rivedere il modello di fissazione dei prezzi dell’energia per evitare profitti imprevisti ingiustificati per alcuni fornitori di energia
  • Le Autorità europee garanti della concorrenza e le Autorità di regolamentazione del mercato devono verificare se i partecipanti al mercato utilizzino la situazione attuale per creare profitti supplementari o contribuiscano a intensificare l’alterazione del mercato per creare vantaggi per se stessi. Ciò dovrebbe includere i mercati spot dell’energia e l’eventuale speculazione sul mercato Ets (Sistema europeo di scambio di quote di emissione di gas a effetto serra). Le Pmi e l’artigianato chiedono di sostenere l’attuale proposta legislativa volta a migliorare il meccanismo per rafforzare lo stoccaggio del gas ed il coordinamento delle azioni volte a ridurre la dipendenza dalla Russia per l’approvvigionamento energetico. Chiedono, inoltre, che siano implementate le misure volte a sostenere gli interventi di efficientamento energetico all’interno dei siti produttivi e gli investimenti in autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, quali strumenti efficienti per la riduzione dei consumi energetici e dei costi per la materia prima energia.