La Regione Emilia-Romagna ha da poco varato la L.R. 27/2016 concernente l’organizzazione degli esercizi farmaceutici che prevede la possibilità, per le farmacie, all’art. 17 “Attività e servizi erogabili in farmacia”, di erogare anche servizi sanitari ed estetici. “La Regione lascia la porta aperta alla possibilità di esercitare attività sanitarie e di estetica in modo non coerente con la disciplina a cui sono sottoposti gli altri operatori di tali settori e cioè le strutture sanitarie e i centri di estetica” afferma la Presidente provinciale CNA Benessere e Sanità Alessandra Spaggiari.

CNA Unione Benessere e Sanità, a tale proposito, ritiene che, per tutta una serie di profili, la legge non chiarisca a sufficienza le modalità di esercizio delle attività sanitarie e dell’artigianato di servizio che le farmacie potranno erogare. Per le farmacie, inoltre, non è previsto alcun regime sanzionatorio.

“In alcuni casi le farmacie agiscono al di fuori del quadro regolamentare richiamato dalla norma regionale, erogando nei medesimi spazi sia servizi sanitari che artigianali (estetica) senza ottemperare all’esclusività degli ambienti ad uso sanitario” puntualizza la Presidente Spaggiari.

Non solo; CNA registra l’erogazione di prestazioni di estetica, da parte delle farmacie, anche senza l’estetista o senza la presenza del Responsabile Tecnico oppure, quando c’è, è presente solo per il tempo di erogazione della prestazione e non per il periodo di apertura dell’esercizio come richiesto a tutti i centri di estetica.

Allora cosa chiede alla Regione, la CNA, per riequilibrare questo diverso trattamento delle farmacie rispetto agli altri operatori di mercato?  “Chiediamo che la Regione provveda alla tempestiva emanazione di linee guida, per garantire le medesime condizioni operative vigenti per le imprese anche alle farmacie – continua la presidente CNA Benessere e Sanità – solo precisando in modo puntuale le medesime modalità di erogazione vigenti per i centri di estetica si potrà evitare una penalizzazione di tante piccole imprese artigiane dell’estetica”.

“Conosciamo ed abbiamo condiviso l’attenzione da parte delle Amministrazioni locali e della Regione verso il contrasto all’esercizio abusivo di attività artigiane e sanitarie – conclude Alessandra Spaggiari – e contro l’illegalità in genere e, per questo, ci aspettiamo che anche nella redazione dei provvedimenti regionali di specifiche attività, si faccia il massimo sforzo per non favorire situazioni irregolari ed abusive e tali da costituire una concorrenza sleale nei confronti delle imprese sanitarie e artigiane dei servizi alla persona presenti sul territorio”.

CNA, per parte sua, superato un ragionevole periodo di adeguamento a quanto previsto dal provvedimento regionale, auspicando che i titolari di farmacia provvedano a regolarizzare la propria posizione, procederà a segnalare ogni condizione che venisse riscontrata quale irregolare od abusiva per ripristinare un livello di correttezza tra i competitori sul mercato di riferimento, sia esso quello della sanità privata che quello dell’artigianato di servizio.