Il 10% delle dermatiti da contatto curate in Italia è provocato da tessuti, articoli di pelletteria, calzature o accessori moda in metallo. Nel 100% dei casi in cui sono state rinvenute sostanze nocive, i prodotti analizzati provenivano da Paesi extra Ue dove non vengono rispettate le normative sul lavoro e sulle emissioni nell’ambiente vigenti nei paesi dell’Unione Europea. I dati sono dell’Associazione Tessile Salute in collaborazione con Cna Federmoda, che ha promosso un incontro nell’ambito della Torino Fashion Week “per invitare a riflettere sulla moda bella e che fa bene”.

“Una moda – sottolinea Vitaliano Alessio Stefanoni, responsabile provinciale di Cna Federmoda – che rispetta le regole del lavoro di chi la produce e le regole relative alle emissioni in atmosfera e più in generale nell’ambiente, una moda che rispetta il corpo dei consumatori e che non usa sostanze chimiche nocive responsabili di migliaia di casi di dermatiti da contatto censiti ogni anno dall’Associazione Tessile e Salute”.

L’Associazione Tessile e Salute, ente di valenza nazionale con sede a Biella, costituito da Confindustria, Cna e Sistema Moda Italia ad oggi è l’unico braccio operativo del Ministero della Salute per l’analisi dei tessuti, dei capi d’abbigliamento, delle calzature e degli accessori moda per individuare la presenza di sostanze nocive per la salute umana.

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