Centro storico E se l’artigianato sparisse? CNA Ferrara fa il punto sui dati allarmanti

“Confrontarsi con le imprese è necessario. L’indagine della CNA, in forma di questionario, è uno strumento di conoscenza per la Confederazione che va tenuto in considerazione anche dalla pubblica amministrazione”. A spiegarlo il presidente di CNA Area Ferrara, Riccardo Cavicchi, presentando i dati dell’indagine promossa dalla Confederazione per approfondire le esigenze e le richieste delle imprese del centro storico su tre grandi temi di costante attualità: ricerca di personale, raccolta dei rifiuti, organizzazione di eventi e vitalità turistica del centro di Ferrara.

Novantuno le attività del centro storico che hanno preso parte all’iniziativa.

Per quanto riguarda la ricerca di personale, le risposte delle aziende delineano un quadro complessivamente positivo: oltre il 90% delle imprese interpellate dichiara di aver cercato personale (per un impiego a lungo termine il 75%, a tempo indeterminato il 16%).

La maggioranza delle figure professionali ricercate fa riferimento al mondo della ristorazione e dei bar: camerieri, sommelier, aiuto cuochi, personale di sala. Non mancano, tuttavia, addetti di altri settori: parrucchiere, commesse, fisioterapisti. Purtroppo il 61,5% delle imprese ammette di aver riscontrato difficoltà nel trovare il personale ricercato. Due le motivazioni principali: mancanza delle specifiche figure professionali o difficoltà ad adattarsi agli orari richiesti (turni, lavoro festivo ecc.).

Altro tema molto sentito dalle imprese del centro storico di Ferrara è la raccolta dei rifiuti. In una scala da 1 punto (pessimo) a 5 punti (ottimo), ecco le valutazioni delle imprese: il 47% esprime un giudizio sostanzialmente negativo del servizio; il 33,3% lo valuta 3 punti, cioè nella sufficienza; solo il 18,5% ne dà un giudizio nettamente positivo. Quali sono i problemi da risolvere? I passaggi per la raccolta sono tropo pochi per il 39% delle imprese, mentre per l’8,7% gli orari dei passaggi sono sbagliati. Il 17% ritiene che le modalità di raccolta siano inadatte alle esigenze delle imprese e l’8% che il servizio non sia adeguato a una città turistica. In molti (39%) lamentano infine la carenza di cestini.  Centrale è anche il tema dei costi del servizio, che per il 50% delle imprese interpellate è troppo alto.

“È evidente – spiega Cavicchi – che le criticità non mancano, e che serve un confronto costante tra il gestore e le rappresentanze imprenditoriali per mettere a punto il sistema. I problemi messi in rilievo dalle imprese non fanno riferimento solo al costo del servizio, ma anche alla sua rispondenza alle reali esigenze di una città che accoglie tanti turisti e vuole accoglierne sempre di più: su questo tema, che si trascina da anni, non si è ancor riusciti a trovare la quadra”.

Per quanto riguarda la vitalità del centro storico, il 63% delle imprese interpellate giudica la ripresa dei flussi turistici “sufficiente”, il 22 % “ottima”. La domanda successiva è  se“La ripresa degli eventi in centro storico è sufficiente a sostenere la ripartenza delle imprese”. La maggioranza degli interpellati (55,6%) risponde di no mentre il 44,4%) risponde di sì.

“Dopo i lunghi mesi della pandemia la ripresa degli eventi è stata molto importante – spiega Cavicchi –  ma è chiaro che non basta: bisogna rivitalizzare l’appeal complessivo della città e selezionare gli eventi che hanno un effettivo impatto sul turismo. Abbiamo gli strumenti per farlo: l’analisi dei flussi e dei pernottamenti ci permette di capire facilmente quali eventi producono effettivamente indotto turistico. CNA è a disposizione per collaborare a un’analisi di questo genere.”

 

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