Dalle ore 12 del prossimo 15 maggio è possibile presentare la domanda sul sito di Invitalia per richiedere gli incentivi a fondo perduto finalizzati all’innovazione tecnologica delle micro, piccole e medie imprese che operano nella filiera della lavorazione del legno.
I contributi a fondo perduto possono essere richiesti dalle imprese della filiera della prima lavorazione del legno appartenenti ai seguenti codici ATECO: 16.11, 16.12 e 16.21. Le domande di agevolazioni devono riguardare programmi di investimento in beni materiali e immateriali volti all’evoluzione tecnologica e digitale dei processi produttivi e alla creazione di sistemi di produzione automatizzati lunga la catena produttiva. Le agevolazioni possono essere cumulate con altri aiuti di Stato (Industria 4.0 o Industria 5.0) e la dotazione complessiva del bando ammonta a 20 milioni di euro. I restanti 5 milioni di euro previsti dalla norma primaria sono dedicati al settore della vivaistica e saranno trasferiti alle Regioni e gestiti direttamente dalle amministrazioni regionali.
“Una prima misura di politica industriale di carattere settoriale per la filiera del legno” afferma il presidente nazionale di CNA Legno e Arredo, Massimo Goti. “Sostenere e valorizzare la prima e seconda filiera del legno è un obiettivo che abbiamo fermamente sostenuto come CNA, al fine di incrementare un uso più virtuoso della materia prima nazionale e garantire una maggiore autonomia del settore, oltre che una minore dipendenza dal legname estero”.
“Il nostro Paese, infatti – prosegue Goti – per il settore del legno-arredo risulta tra i paesi europei con il più basso grado di auto-sufficienza nell’approvvigionamento di materia prima legnosa. L’80% del fabbisogno di legno per l’industria manifatturiera italiana è coperto, infatti, dall’importazione della materia prima. Problematica questa che le conseguenze legate alla pandemia hanno ulteriormente acuito: la dipendenza dall’estero del nostro paese per l’approvvigionamento delle materie prime ha, infatti, causato in questi anni un rincaro dei costi oltre a un allungamento dei tempi di consegna”, evidenzia Goti. “Per questo motivo, in questi anni come CNA Legno e Arredo abbiamo ritenuto fondamentale avviare una attenta riflessione sulla risorsa del legno, partecipando attivamente anche alla costituzione del Cluster Italia Foresta Legno”, sottolinea il presidente.
“In Italia, e in particolare in alcune regioni più vocate alla filiera legno, c’è una disponibilità di materia prima in aumento negli ultimi anni e una elevata variabilità di specie legnose, ben superiore ai Paesi vicini. Il tessuto imprenditoriale vocato alla produzione di arredi assume sempre più rilevanza economica ed è riconosciuto e apprezzato nei mercati esteri. Sono in crescita anche le certificazioni forestali, a testimonianza della crescente sensibilità ambientale dei diversi attori della filiera, come le politiche e le buone prassi volte al riuso dei materiali. Si assiste, però, a una scarsa gestione attiva delle foreste e a un impoverimento della prima lavorazione del legno”, afferma Goti.
“Le misure previste dal bando gestito da Invitalia costituiscono senza dubbio il punto di partenza per il rilancio del settore e hanno visto la nostra Confederazione adoperarsi attivamente per contribuire alla definizione di una misura di carattere verticale per il settore”, conclude il presidente Goti.