Apprezzabile è l’impegno del Governo ad affrontare una riforma organica e complessiva del sistema fiscale italiano che parte dalla ridefinizione dei tributi e delle relative aliquote, alle procedure di liquidazione, di accertamento, riscossione e sistema sanzionatorio amministrativo e penale.

Un’opera titanica di cui il paese ha bisogno per ridefinire la relazione tra contribuenti e Stato che, al tempo stesso, appare irta di ostacoli che potrà essere realizzata con successo e nei tempi indicati solo tramite un confronto serio e continuo con i rappresentanti delle principali parti sociali.

L’obiettivo deve essere quello di ridefinire un sistema fiscale più leggero, che ne distribuisca equamente il carico, senza alcuna discriminazione tra le diverse categorie di reddito; un fisco più semplice, con regole stabili nel tempo e di semplice applicazione. Un fisco che sostenga la crescita delle imprese e ne premi il rafforzamento patrimoniale e la capacità di investimento.

Così come nuove procedure di accertamento e riscossione che tendano privilegiare l’adempimento spontaneo rispetto alle misure punitive.

Queste le prime valutazioni della CNA dopo la presentazione alle confederazioni datoriali che il viceministro dell’economia e delle finanze, Maurizio Leo, ha svolto oggi a palazzo Chigi alla presenza del ministro Giancarlo Giorgetti e del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.

La riforma fiscale sembra andare nella giusta direzione