Tra futuro ed evoluzione: lo startupper che fa parlare i robot con le imprese

Sono passati quasi 70 anni da quando Isaac Asimov scrisse “Io Robot”, e quello che allora era pura fantascienza, oggi potrebbe già essere realtà!

E’ di robotica infatti che si occupa la giovane start up fondata nel 2015, la HotBlack Robotics, vincitrice della seconda edizione del Premio Cambiamenti, evento organizzato da CNA e dedicato alle imprese innovative sul mercato da meno di tre anni. E cosa c’è di più innovativo in questo momento della robotica al servizio delle imprese?

“Stiamo vivendo la 4° rivoluzione industriale – racconta Gabriele Ermacora, co-fondatore insieme a Ludovico Russo, della HotBlack Robotics – l’innovazione non si può arrestare. Ogni rivoluzione industriale faceva temere la perdita di posti di lavoro e invece ha portato sempre cambiamenti sociali incredibili, oltre che boom economici e livelli di produzione e lavoro elevati. È per questo che è necessario puntare sullo sviluppo tecnologico del nostro sistema produttivo e aumentare il livello di alfabetizzazione digitale dei cittadini e soprattutto delle imprese”.

Gabriele ha 32 anni nasce e vive a Torino, consegue una laurea in meccatronica al Politecnico ma decide subito dopo di conoscere il mondo e vivere per un periodo “a zonzo”. Zaino in spalla, come un vero e proprio “backpacker”, inizia dall’Australia il suo viaggio alla scoperta di culture differenti e innovazione. Ma la sua esperienza in realtà dura pochi mesi. Nel 2011 infatti torna in Italia richiamato dal “suo” Professore che gli propone un importante progetto e gli da carta bianca per un assegno di ricerca in FIAT. Altri 3 anni poi di dottorato in robotica presso Telecom arricchiscono e accrescono la sua esperienza che lo porta per un periodo in Austria. La ricerca accademica però non lo soddisfa affatto, non è la sua strada. Gabriele vuole creare qualcosa di suo.

Torna allora a Torino e nel giugno del 2015 fonda la HotBlack Robotics, una startup con uno strano obiettivo, far dialogare le imprese italiane con i robot. Pieno di ingegno e di energia, una sorta di “nerd” postmoderno, vuole accelerare il processo evolutivo della piccola impresa italiana dando vita ad una piattaforma cloud di robotica. “Una community che sviluppa progetti di robotica customizzati in base alle richieste, soprattutto delle piccole e medie imprese -spiega lo stesso Gabriele-, insegniamo robotica e vogliamo diffondere questo elemento essenziale di sviluppo al sistema economico italiano”. Rockers (Robot makers), la piattaforma di chi come Gabriele vuole diffondere certi concetti, conta già moltissimi iscritti.

Questo giovane torinese che vuole cambiare il nostro Paese, ha una visione del futuro che sembrerebbe utopica ma che in fondo non lo è poi tanto, se si ha la capacità di osservare quante attività e mansioni oramai, per fortuna o purtroppo, siano delegate ai nuovi mostri tecnologici: i robot.

“Bill Gates – ci dice Gabriele – ha affermato che un giorno saranno i Robot a pagare le tasse al posto nostro e penso che la società stia andando in quella direzione. Loro lavoreranno sempre più ma l’essere umano non sarà mai sostituibile, il suo ingegno e la creatività non verranno messi in discussione, lavorerà soltanto un po’ meno”.

Gabriele oggi vive e lavora a Torino, ha ancora molti sogni nel cassetto e obiettivi da raggiungere: il prossimo è una laurea in design.