Gettate le basi per nuove relazioni e contaminazioni tra turismo e nautica

Nella città “dei Ponti”, quale migliore occasione per gettare le basi per collaborazioni, contaminazioni e nuove relazioni tra turismo nautico, diportismo nautico e turismo esperienziale? Al Salone Nautico Venezia si è svolto un convegno presso l’Arsenale sul profilo del turista nautico e sulle potenzialità che rappresenta in termini di stimolo alla crescita per due comparti chiave dell’economia italiana: il turismo e la nautica. Come disegnare e progettare un legame più stretto tra terra e mare è stato il tema centrale dell’iniziativa, dal titolo “Settore nautico a Venezia: prospettive ed opportunità per il turismo”, promossa da CNA della città metropolitana di Venezia, dal Salone Nautico Venezia e dall’Università Cà Foscari alla quale hanno partecipato Paola Mar, assessore al turismo del Comune di Venezia, e Roberto Paladini, direttore CNA Venezia.

Tra gli interventi Cristiano Tomei, coordinatore nazionale CNA Turismo e commercio, e Alessandro Battaglia, responsabile nazionale CNA Nautica, che hanno offerto riflessioni e spunti di interesse per rafforzare i legami tra terra e mare.

Tomei si è soffermato sul caso Venezia che ben rappresenta i nuovi orizzonti nell’ottica di un connubio tra nautica e turismo. “11 milioni e 600 mila presenze con l’11,2% in più (nei dati ufficiali del 2017 sul 2016) posizionano Venezia al terzo posto assoluto in Italia dopo Roma e Milano tra le prime città turistiche italiane incidendo con ben 1,5 miliardi di euro sul totale Italia del consumo turistico e con il 2,8% delle presenze turistiche. Venezia, turisticamente, è soprattutto un’esperienza tra le attività che i viaggiatori possono effettuare a terra tra la città storica e il Lido attingendo a tutte le tipologie di turismo (della cultura, del mare, dell’arte, dell’artigianato) compresa quella del turismo nautico che fa proseguire il viaggio dei diportisti, una volta entrati nel porto, anche sulla terra ferma. E’ una forma di turismo alla quale è necessario dare una dimensione economica e giuridica attraverso il riconoscimento del turismo esperienziale che CNA ha proposto nell’iter parlamentare sulla legge delega sul turismo”, ha evidenziato Tomei.

Venezia con i suoi 861 posti barca – ha concluso Tomei – esprime una potenzialità unica per aggiungere un forte contributo anche sulla terra ferma da parte del turista nautico alla grande potenzialità  espressa dalla città lagunare”.

“Come CNA Produzione Nautica siamo aperti ad ogni nuova relazione in una logica di crescita delle imprese del tessuto produttivo e di questa complessa filiera – ha sottolineato Battaglia – del resto la settima edizione del Rapporto di Ricerca curato dalla CNA “Dinamiche e Prospettive di Mercato della Filiera Nautica del Diporto”, presentata in anteprima l’11 maggio scorso, poneva l’attenzione anche ai temi della portualità e del parco nautico, nella consapevolezza che il comparto dei servizi sta ancora pagando il calo della domanda legato al rallentamento del settore e la fuga dai porti italiani”.

“Tra le varie proposte per orientare politiche e interventi destinati al settore della nautica, presenti nel rapporto, mi preme qui ricordare – ha continuato – quelle legate alla direttrice degli interventi di sistema, ovvero quegli interventi, a beneficio di tutte le imprese, orientati al riconoscimento del valore della nautica come settore di rilievo per l’economia. Si tratta di quei numerosi interventi che, implicando il riconoscimento del reale valore della nautica da parte delle Istituzioni, dovrebbero fungere da volano al fine di favorire un diverso atteggiamento e quindi un rapporto più “amichevole” con il fisco e le autorità di controllo”.

“In tal senso – ha concluso Battaglia – vanno lette le recenti sollecitazioni giunte da CNA Produzione Nautica al governo al fine di accelerare la messa in campo dei decreti e dei regolamenti attuativi il Nuovo Codice del Diporto”.