“Nell’ultimo rinnovo contrattuale siamo stati chiamati ad individuare risposte concrete per far fronte ad un incremento degli indici inflattivi mai così alti negli ultimi venti anni. Le imprese artigiane e le micro e piccole imprese del nostro paese hanno dimostrato piena consapevolezza dei cambiamenti del mercato del lavoro”, dichiara Francesca Petrini, Presidente nazionale CNA Agroalimentare.
Nel 2022 il nostro contratto era applicato da 28.185 imprese nei confronti di 116.360 lavoratori mentre, nel 2024, risulta applicato da 28.811 imprese nei confronti di 126.805 lavoratori, quasi il 9% in più (Fonte: Archivio INPS-CNEL).
Da un’indagine CNA, recentemente realizzata, sulla domanda di lavoro delle imprese artigiane, micro e piccole emerge che un’impresa su due è intenzionata a fare nuove assunzioni nel corso del secondo semestre 2025 (pari al 50,8% delle imprese intervistate). L’altro dato interessante che risalta è quello relativo alla tipologia di contratti: oltre il 65% dei lavoratori, infatti, verrebbe assunto con contratti a tempo indeterminato o con forme contrattuali ad esso assimilabili.
“Appare opportuno, quindi, sottolineare la straordinarietà di questi dati alla luce del periodo di congiuntura debole e forte incertezza che sta attraversando la nostra economia. Le nostre imprese hanno dimostrato di conciliare vita privata e vita lavorativa fornendo risposte concrete alle istanze di equità, inclusività e sostenibilità”, conclude la Presidente Petrini.