Da Vibo Valentia al Canada. Il falegname, il design e “l’export nel DNA”

Da un lato la tradizione famigliare, dall’altro l’innovazione. Nel mezzo quella “spinta all’internazionalizzazione scritta nel Dna”. Giovanni Cugliari, 37 anni, sintetizza così la sua storia, una storia intrapresa dal padre Domenico, nel 1961, quando dopo anni di esperienza nei mobilifici romani, decise di tornare a Maierato, in provincia di Vibo Valentia, e aprire una falegnameria che ancora oggi porta il suo nome.

“Dopo l’Istituto d’arte avrei voluto fare Architettura, ma sono entrato in azienda – racconta Giovanni -. Una scelta che non rimpiango, anzi, perché alla fine sono riuscito a fare proprio quello che mi piaceva”.

Quando nel 1988 Giovanni e il fratello Antonino entrano in azienda, infatti, decidono di portare avanti la linea mobile tradizionale, ma contemporaneamente iniziano a investire in tecnologia e a trasformare la falegnameria in una vera e propria fucina creativa.

“Il nostro laboratorio – continua Giovanni – è diventato un punto nevralgico per i designer della zona. Abbiamo investito in macchine altamente tecnologiche e grazie a questo possiamo dare forma alle idee di giovani creativi, realizzando complementi d’arredo e contract (l’intero arredo) di ville, gioiellerie e alberghi di tutto il mondo.

Cugliari non nasconde le difficoltà legate all’operare in un contesto come quello di Vibo Valentia. “Il Mezzogiorno è lontano da tutto, dalle infrastrutture, dai mercati, ma abbiamo fatto della nostra difficoltà una virtù, investendo, da tempo, nell’internazionalizzazione, non soltanto ora in tempi di crisi. Grazie al sistema CNA partecipiamo a fiere e B2B – continua – e questa scelta si è dimostrata vincente. Abbiamo arredato ville negli Stati Uniti, in Canada, Inghilterra e dopo un incontro a Verona ora ne stiamo allestendo una Montecarlo. Abbiamo una sede a Washington e nostra sorella Rosetta vive in Nord America. Insomma, abbiamo l’internazionalizzazione nel Dna”.

Con un occhio però sempre legato alla terra d’origine. La “Domenico Cugliari”, infatti, è azienda capofila di una rete informale del legno, che unisce artigiani della zona che si occupano di arredo e design. “Abbiamo iniziato a collaborare in virtù del lavoro – conclude Giovanni – e soltanto ora stiamo pensando di costituirci in una rete formale. Quello che ci interessa è mettere a contatto tecnologia, materia e manualità. Il mondo del design ha bisogno della grande sapienza manifatturiera italiana”.