Tra generazioni: dall’antica segheria alle case a basso impatto

Linguaglossa paese immerso nel Parco dell’Etna che si spinge sino alla sommità del vulcano più grande d’Europa. Poco più di 5mila abitanti abbracciati da una vegetazione rigogliosa e da una natura di impareggiabile bellezza. Di legna ce n’è tanta davvero ed è proprio qui che nasce la Segheria Vecchio.

Negli anni ’30 era un’altra Italia, il carbone era il centro di tutto, la fonte di calore ed energia, e i boschi dell’Etna erano oro. Giuseppe Vecchio cominciò in quel periodo a produrre carbone e legna da ardere. Andava in giro per i boschi a tagliare legna e in giro per i paesi a venderla.

Passata la guerra che stravolse un po’ tutto lì intorno, Giuseppe decise di fermarsi in un punto e lì stabilire la sua attività. Era il 1948 quando avviò la Segheria Vecchio gestita insieme ai tre figli maschi. A gestire l’attività di famiglia oggi, sono 6 cugini, i 6 nipoti di Giuseppe, tutti maschi anche loro. Uno dei quali si chiama come il nonno ed è il rappresentante legale dell’impresa.

“Dal ’48 mio padre ed i miei 2 zii hanno continuato ad andar per i boschi a tagliare legna proprio come il nonno – ci racconta Giuseppe -. È nei primi anni ‘60 che l’azienda inizia la sua trasformazione: da carbone e legna da ardere, si passa a produrre legname da opera per proprio conto, ed è stata la nostra svolta. Tutti e 6 i cugini siamo impegnati a tempo pieno nell’attività e siamo gli unici dipendenti”. Giuseppe oggi ha 46 anni, ha la legna nel suo destino e il rispetto della natura e dell’ambiente tra i suoi fondamentali valori. Prima di lavorare in segheria è stato guardia forestale, racconta che anche lui ha iniziato tagliando legna nei boschi ma che poi era necessaria una svolta, il mondo girava in un’altra direzione, con un’attenzione sempre crescente all’ambiente e alla sua tutela. E cosa c’è di più naturale, in una costruzione, del legno? Così l’impresa si è evoluta e indirizzata verso un altro tipo di attività.

“I materiali ora ci vengono consegnati da diverse ditte – ci dice Giuseppe – non andiamo più nei boschi a prendere la legna; è rimasto il nome di segheria per tradizione e per un legame affettivo con le origini dell’azienda, ma oramai ci siamo trasformati; abbiamo ancora le attrezzature della segheria ma facciamo essenzialmente carpenteria in legno: realizziamo e montiamo edifici in legno e supplementi. Questa produzione ci porta a collaborare con professionisti del settore al fine di integrare la tradizione con l’innovazione; cerchiamo infatti di stare al passo con i tempi e di adeguarci alle nuove esigenze del mercato che prevedono un basso impatto ambientale e risparmio energetico”.

Giuseppe racconta che fin da bambino nel tempo libero, amava stare nella segheria fondata dal nonno; non ha continuato l’attività di famiglia per imposizione ma perché amava quel lavoro. Anche lui, “da tradizione”, ha due figli maschi e chissà se vorranno seguire le orme del padre, del nonno e del bisnonno. “Non so cosa faranno i miei figli, sarebbe bello se continuassero a mantenere in vita un’azienda così antica, ma non sarò certo io ad imporlo. Vorrei soprattutto che studiassero perché è importante, se poi vorranno lavorare presso la segheria potranno sempre farlo”. Una lunga tradizione artigiana che si trasmette di padre in figlio per generazioni……