Il coraggio di tornare: la fashion designer dei capi senza tempo
Formazione italiana e poi fuga all’estero alla ricerca di opportunità che il nostro Paese non può fornire. Per ambizione e personale soddisfazione, sempre più giovani approdano nella capitale inglese, come in altre città in Europa o in America e in Cina ma son pochi quelli che rientrano e restituiscono alla nostra economia il valore dell’esperienze acquisite. Gloria Bellardi è una di queste, una in controtendenza. Fashion designer classe 1986, dopo tanta formazione tra Milano, Firenze e Roma, e diversi anni di lavoro a Londra, ha deciso di tornare alle origini, a Pesaro, con il suo bagaglio carico di conoscenza e voglia di fare.
“Ho sentito il bisogno di portare nella mia città le mie competenze ed esperienze – racconta Gloria – perché sapevo che in questo luogo il mio contributo avrebbe potuto fare la differenza. Volevo riportare in Italia la mia visione della moda e supportare un’evoluzione culturale che riporta il concetto del fashion più verso l’arte, slegandolo per quanto possibile dall’aspetto meramente commerciale.
“Ho voluto fare moda da sempre mi sono laureata nel 2009, in un periodo molto difficile per l’Italia e così ho deciso di partire per Londra dove ho vissuto per sei anni e dove ho lavorato prima come dipendente, poi come designer e consulente”.
Nella capitale inglese Gloria inizia a produrre capi con il suo nome, ma solo due anni fa, una volta rientrata a Pesaro, registra ufficialmente il suo marchio e apre, poco dopo, il Gloria Bellardi Lab&Shop dove inizia a creare le sue prime piccole collezioni. In verità, delle capsule collections, in quanto limitate nei numeri. “Non realizzo 200 capi per collezione, come i grandi marchi, ma pochi pezzi e personalizzati”. Non si tratta di una classica sartoria ma vuole interpretare una nuova concezione che integra moda e design strizzando l’occhio alla tradizione del su-misura, “se mi chiedono delle modifiche non sostanziali io le eseguo, cercando di andare incontro alle richieste e alle esigenze fisiche delle persone, cosa che faccio dedicandomi molto allo studio anatomico delle linee dei mie capi”.
“La mia ambizione è sempre stata quella di creare capi senza tempo, che non seguano necessariamente le tendenze del momento, ma che siano dei pezzi unici, riutilizzabili esattamente così come sono tra dieci anni o molto di più”. Gloria dunque fa moda ma non segue strettamente la moda, non si dedica all’haute couture come tanti suoi colleghi o agli abiti da passerella. Il suo stile è quello dell’ everyday wear. Quando disegna un capo lo immagina da indossare con una sneakers bianca o con un decolleté nero; un indumento adatto per il giorno ma anche per la sera, così da essere versatile nei gusti e negli stili, trasversale quanto personale. Attenzione, non stiamo parlando di un pot-pourri di stili per venire “a capo di un capo”, quanto di gusto e soprattutto qualità dei materiali.
“Per natura sono una ricercatrice, nel senso che vivo la moda come una ricerca”, ma è l’individuazione dei materiali il fulcro del suo lavoro. “Punto tutto sulla qualità del prodotto: tutto da me è made in Italy. Nelle mie creazioni uso perlopiù tessuti naturali, cotoni e sete che acquisto esclusivamente da fornitori italiani, molto raramente uso fibre sintetiche: se succede è solo perché è la cliente a richiederlo”.
Versatilità e autenticità sono le caratteristiche degli abiti che Gloria progetta e crea nel suo studio, un piccolo e colorato showroom nel caratteristico centro storico di Pesaro, dove propone le sue collezioni, lavora come stilista sia per privati che per aziende e organizza degli incontri per parlare di moda, trasformandolo così in un salotto d’arte in cui gli ospiti sono specialisti del settore provenienti da varie realtà italiane.
Non solo stilista, la fashion designer marchigiana impegna anche il suo tempo a formare i giovani dello stesso istituto di Firenze dove ha studiato un decennio fa, ma non solo. Organizza corsi di formazione per grandi e piccini. “Attraverso il corso junior, dedicato ai bambini dai 6 ai 12 anni, insegno loro, seguendo un percorso ad hoc, lo sviluppo della progettazione delle collezioni attraverso l’uso di collage colorati. E’ un’attività che ha riscontrato molto successo, soprattutto tra i genitori, proprio perché del tutto nuova sul territorio”. Gloria è proprio un vulcano, cerca di sfruttare al meglio la propria esperienza, piccola ma significativa, a servizio della sua comunità, e così mette in piedi anche un’iniziativa di turismo esperienziale legata allo shopping si, ma artigianale per le vie della città. “Grazie a questo progetto, i turisti che oggi vengono a Pesaro hanno l’opportunità di godere di un format diverso – racconta la giovane pesarese – da quello delle classiche visite guidate. Possono riscoprire i luoghi artigianali tipici del territorio come i laboratori di calzolai, orafi e pellettieri con me come cicerone”.
“A Londra ero solo un puntino in un mare pieno di persone che facevano le stesse cose che facevo io. Qui, a Pesaro, ho trovato una dimensione tutta mia in cui ho la possibilità di esprimermi al meglio attraverso il mio lavoro e distinguermi per ciò che faccio e che amo”.
La comunità pesarese e l’economia italiana, sentitamente ringraziano.