Segnali positivi dal mondo dell’imprenditoria giovanile. Dopo i dati incoraggianti che sono arrivati nei giorni scorsi dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia per quanto riguarda start up innovative ed export, anche CNA Giovani Imprenditori tira le somme e registra risultati incoraggianti. Dall’analisi semestrale dei dati associativi prendendo ad esame il periodo gennaio-giugno 2015 emerge un aumento delle imprese giovani (nei dati presi ad esame con il titolare al di sotto dei 40 anni) di 45 unità, passando da 2008 a 2053 imprese.

Tra queste, sono in crescita le start up innovative, in particolare nel settore della manifattura con forti ibridazioni con il mondo digitale. Ciò trova riscontro nel fatto che si è notevolmente abbassata l’età media della compagine societaria: infatti sono in forte aumento gli imprenditori nella fascia dai 31 ai 35 anni che rappresentano ad oggi il 47.73% della base associativa (+18% rispetto al 2014), anche se la percentuale maggiore si trova nel range 36-40 anni (52%).

Altro dato interessante riguarda la nazionalità, con un 9% di imprese straniere, dato in leggera crescita rispetto alle rilevazioni precedenti.

Si tratta in prevalenza di società di persone, anche se crescono leggermente anche le Srl e le srl a capitale ridotto (Srlcr), soprattutto a fronte delle ultime novità legislative a sostegno dei giovani e si aggiungono le Società tra professionisti.

“Questi dati hanno una duplice finalità – spiega Manuel Villa, presidente provinciale CNA Giovani Imprenditori – da un lato rafforzano lo scenario di ripresa economica della nostra città, come annunciato dai dati camerali, dall’altro sono importanti indicatori per le prossime azioni da intraprendere nell’immediato e per le linee strategiche della nostra Associazione per il futuro. La mission di CNA Giovani Imprenditori è fornire servizi di assistenza e consulenza tesi a favorire la nascita di nuove imprese e incentivare lo scambio e le relazioni tra Giovani Imprenditori, oltre a sostenerli in termini di formazione. Dobbiamo sempre più lavorare per lo sviluppo di una cultura d’impresa, per sollecitare e guidare il ricambio generazionale nell’impresa artigiana e nelle PMI, nodo essenziale e non semplice, necessario al consolidamento e allo sviluppo d’impresa”.

In termini di settori, il più rappresentativo è quello delle costruzioni, che raggruppa il 20% dei giovani imprenditori. Seguono i servizi alla comunità con il 17%, nei quali sono presenti le professioni legate ai servizi dei quali una grossa fetta è rappresentata dai meccanici, dagli agenti di commercio e dalle carrozzerie e il settore manifatturiero con il 15,24%, in cui prevalgono le lavorazioni della lamiera, le lavorazioni con asportazione di metallo e i periti industriali. In crescita anche i professionisti e le attività legate all’ambito sanitario e para sanitario.